In questa breve analisi dei disastri industriali made in Italy, è giusto cominciare da Alitalia, la compagnia aerea preferita dagli italiani, senza la quale, è giusto ricordarlo, gli arrivi nel bel paese subirebbero un vero e proprio tracollo (se non si è capito, stiamo scherzando; infatti la quota di mercato di Alitalia è solo del 14%, mentre l’iralndese Ryanair arriva da sola al 25%).
Dato il glorioso passato del vettore aereo italiano, s’è pensato bene di non interrompere la tradizione ed infatti non c’è due senza tre; dopo la prima bad company del 2008, quella che ha dato inizio alla leggendaria era dei Capitani Coraggiosi, per intenderci, e quella del 2014, che ha permesso l’ingresso del socio arabo Ethiad, arriva la terza bad company in poco più di 10 anni; infatti il ministro per lo sviluppo economico, Patuanelli, ha detto che: «Chi acquisirà gli asset di Alitalia non dovrà acquisire anche il debito nei confronti dello Stato», quindi il doppio prestito ponte, il primo da 900 mln € ed il secondo da 400 mln €, si trasformeranno in un bellissimo regalo che i contribuenti italiani hanno fatto, a loro insaputa, alla compagnia di bandiera che evidentemente non ha grosse difficoltà a stare sul mercato; ricordiamo, infatti, che Alitalia fino ad ora è costata agli italiani poco meno di 10 mld €.
Fonte notizia
www.geopoliticaeconomica.it alitalia-ilva-ed-altre-creature-mitologiche