Olbia sta vivendo uno strano periodo in relazione al consumo di droga: insegnanti preoccupati hanno contattato i volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga richiedendo che siano intensificate le attività di prevenzione in quanto ci sono casi di ragazzini che fin dall'età di 12 anni sperimentano i primi spinelli, situazione che non fa certamente sperare di avere in futuro dei dirigenti che sappiano veramente portare avanti la vita agevolmente.
Differentemente da quanto certe frange criminali, ma tutelate da poltrone importanti, stanno cercando di far passare come messaggio riguardo la droga, i volontari olbiesi della Fondazione sanno bene che laddove c'è consumo di droga in primo luogo si è perso il rispetto di se e secondariamente avviene il consumo di stupefacenti con conseguenti disastri, sia sotto il profilo della salute, che su quello sociale. Se solo si pensa alla bella vita piena di soldi degli spacciatori che tuttavia vivono in topaie d'oro nascoste alla vista di chiunque, controllate da telecamere e dalle quali raramente escono per paura che polizia o altri spacciatori li becchino, diventa semplice comprendere quanto siano sporchi i soldi della droga. Lo sono per il semplice fatto di rappresentare uno sforzo verso la morte che il consumatore ha deciso di compiere.
Con una nuova iniziativa di distribuzione di materiale informativo nella serata di mercoledì 18 settembre, i volontari coinvolgeranno i commercianti di viale Aldo Moro riconoscendo che “la droga è l'elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale”. Parole queste di L. Ron Hubbard, filosofo statunitense ispiratore di questa campagna preventiva e le cui parole hanno dato il via al coinvolgimento di migliaia e migliaia di persone. Ma poiché la lotta alla droga è ancora ardua, è necessario continuare a farlo con un indirizzo dei volontari molto semplice: vivi libero dalla droga.