Settimana dopo settimana, i volontari della Fondazione La Via della felicità, stanno portando avanti iniziative tramite le quali vengono promossi i valori morali come presupposto fondamentale per potersi prendere cura della quotidianità e indirizzarsi veramente alla felicità.
Le iniziative si basano sui precetti contenuti nel libro da cui la Fondazione prende nome, La Via della Felicità appunto, scritto dal filosofo L. Ron Hubbard. Variando tra le distribuzioni gratuite di questo libro, come avvenuto a Oristano nei giorni scorsi, piuttosto che effettuando conferenze, come sta avvenendo in due comunità nella provincia di Cagliari, l'effetto che si nota è una volontà di riflettere sulle manchevolezze che hanno determinato infelicità.
Di particolare interesse sono le conferenze svolte con persone che stanno scontando pene, giudicati “brutti e cattivi”, ma i quali non avevano un “piano assegnato per essere rieducati”, fatto eccezione di quanto qualche psicologo possa pensare di inventare senza tuttavia grossi risultati. Notevole il fatto che nelle serata in cui i temi del libro vengono affrontati con questo tipo di persone, oltre ad emergere gli episodi che li hanno condotti al baratro, emerge la comprensione che non fosse corretto commettere crimini e meglio ancora, emerge la volontà di dare un taglio a quella vita per poter godere degli affetti.
La Via della Felicità è una guida al buon senso, non punta mai il dito sul lettore per non aver condotto al meglio la vita, ma nel contempo gli consente di correggere le manchevolezze. D'altra parte, ciò che più è naturale in ogni persona, è la volontà di far andare le cose per il verso giusto e la correzione di ciò che non è andato bene risulta sempre essere una volontà di chiunque.