Forse è l'andamento della società che lo impone, forse il rispetto che si insegnava una volta nelle nostre case, oggi necessità di un pò di carica, forse i nostri giovani sono troppo attenti a cose frivole e alla notorietà ed hanno perso di vista la vera vita sociale, accecati da quella virtuale. Tanti “forse” dietro concetti che in realtà sono stati già affrontati, discussi e codificati dal consiglio delle Nazioni Unite il quale ha dato luce, nel 1948, alla pubblicazione dei trenta articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Risposte a che cosa sia più importante e doveroso da parte di un individuo rispetto all'altro; a cosa una nazione debba stare attenta nella cura dei propri cittadini e nel regolare i confini; a che cosa sia diritto e perfino a che cosa sia dovere. Ebbene questo lavoro che ha della filosofia, della storiografia, della spiritualità e soprattutto concretezza, sembra essere rimasto solamente alla vista di coloro che vogliono approfondire, studiare ed affacciarsi alla finestra per dire che cosa sia giusto o no, senza mai dare modo a questi 30 articoli di divenire vere e proprie leggi. Quali siano i motivi non è un elemento importante da affrontare perché si entra nell'ambito dei pareri e dei dibattiti fatti da coloro che fanno usi propagandistici di questo tipo di documenti. I Diritti Umani sono della gente e la gente deve conoscerli.
Ispirati da quanto disse il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard: “i diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico”, i volontari Cagliaritani di Uniti per i Diritti Umani hanno deciso di continuare con la distribuzione di materiale informativo che dia alle persone la corretta comprensione di che cosa sia questo documento e li faccia riflettere in merito alla semplicità grazie alla quale si può ottenere pace, tolleranza, uguaglianza di fronte alla legge, se solo i primi ad essere d'esempio sono le persone semplici, quelle umane.
Appuntamento dunque per la serata di lunedì 19 agosto per le strade del centro di Cagliari.