Ovunque ci siano giovani con cui comunicare, troviamo i volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga e della Chiesa di Scientology con il loro messaggio: vivi libero dalla droga. Sarà così anche nella serata di sabato 17 agosto nella piazza anfiteatro di Villasor dove, alla ricerca del divertimento e di un pò di fresco refrigerante, come ogni sabato sera dell’estate sorrese, centinaia di cittadini di tutte le età, si cimenteranno con i balli di gruppo latino-americano e il liscio di copia, animati da quel sano esibizionismo che non guasta mettere in mostra, dopo le lunghe serate invernali trascorse in palestra alla ricerca della posizione perfetta o dell’ultimo “movimento” di grido. Alla movida e al divertimento gli organizzatori della Pro loco hanno voluto abbinare un attimo di riflessione, portando l’attenzione soprattutto dei giovani, sul problema sempre più diffuso del consumo di droga.
“Come Pro loco di Villasor sosteniamo da sempre come il problema droga sia uno dei problemi maggiori che i nostri giovani devono confrontare – ha dichiarato Renato Marongiu, presidente dell’Associazione che organizza la serata – non è la prima volta che ospitiamo le iniziative dei volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga. Anche nel nostro paese abbiamo numerosi casi di ragazzi coinvolti e il problema sta interessando ragazzini sempre più giovani. I due morti dello scorso anno a causa di overdose, dovrebbero far svegliare tutti, a partire dalle Istituzioni e alle scuole, per affrontare con più energia questo problema”.
La collaborazione con le Istituzioni, scuole, oratori, società sportive e Associazioni di volontariato, fa parte della strategia dei volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga, convinti che il problema droga sia da affrontare in sinergia con tutte le forze sane della società, per sconfiggere la cultura dello sballo, sempre più diffusa tra i giovani.
Il filosofo L. Ron Hubbard nel prevedere le problematiche che sarebbero scaturite da una cultura dissennata che negli anni ’70 inneggiava all’uso di droghe come sinonimo di libertà ed emancipazione, aveva definito le stesse come “l’elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale”. I volontari ispirati dalle sue parole sono costantemente impegnati per diffondere nelle nuove generazioni il messaggio di vivere liberi dalla droga.