È l’amara confessione di GL poco più di 40 anni, cagliaritano, imprenditore, oggi in una comunità per disintossicarsi e con la forte determinazione di cambiare vita.
“Tutto è partito dal voler cercare qualcosa di diverso da sperimentare, dichiara GL ai volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga. La mia vita era quella di un imprenditore di successo, lavoro e famiglia. I soldi non mancavano finché non è entrata la droga. Non riuscivo a trattenermi e il fatto di avere i soldi a disposizione non è stata una fortuna. Quando ero in preda allo sballo mi esaltavo andando con le prostitute”.
Ora si trova in una comunità di recupero per disintossicarsi deciso a riprendere in mano la propria vita consapevole degli errori e dell’opportunità che ha in questo momento.
“Non bisogna provare mai quella roba lì – continua GL – neanche le canne per gioco, che ti portano dritto dritto in un mondo che non riesci più a controllare”. La testimonianza di GL continua pensando al tormento dei genitori, che l’hanno visto in brevissimo passare da uomo di successo a un fannullone che dormiva di giorno e “viveva” di notte. “Mi vergognavo a farmi vedere da loro in quelle condizioni – dice ancora GL – pur vivendo nella stessa casa stavo giorni senza vederli perché dovevo nascondermi e li evitavo. Tre anni d’inferno”.
Nelle comunità è pieno di esperienze come questa che dimostrano quanto le parole del filosofo L. Ron Hubbard siano vere ogni volta che ci si riferisce al mondo della droga che definiva come “l’elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale”.