Non è certamente bello sottolineare il fatto che gli utenti che vanno dagli spacciatori a comprare le dosi siano chiamati “clienti”. Certamente non è comune in quanto quando si tratta la droga c'è di mezzo la salute e questa dovrebbe essere sempre tutelata. Ciò che determina un calo di salute non può essere venduto come il succo di frutta al bar.
Eppure tutti sanno in quali zone della città di Quartu avvenga lo spaccio e non è necessario chiamare Sharlock Holmes per trovare gli esatti posti: le persone che fanno da palo, le telecamere di videosorveglianza e la quantità di spazzatura sono rivelatori dei punti in cui i supermercati della droga agiscono senza troppi disturbi.
Tuttavia la responsabilità da prendere affinché tutto questo abbia una fine deve essere condivisa da tutti i cittadini. Per questo motivo, nella serata di lunedì 22 luglio, i volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga e della Chiesa di Scientology, per le vie di Quartu S.Elena, distribuiranno centinaia di copie di libretti infromativi grazie ai quali i ragazzi potranno da soli scoprire che cosa comporti il consumo di queste sostanze, quali siano i danni ai quali vanno incontro e come se la sono passata coloro che li hanno preceduti nel volersi divertire tramite lo sballo.
“La droga è l'elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale” disse il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard. Un cambiamento culturale è proprio ciò a cui ambiscono queste attività di prevenzione in quanto, se i ragazzi sanno a che cosa vanno incontro, ci saranno dei clienti in meno; se tutti quanti decidono di mettere da parte l'idea che, poiché il mercato della droga è troppo grande per essere contrastato, non si può fare nulla per arginarlo, forse si può far retrocedere gli spacciatori nelle prigioni con le sbarre d'oro che si costruiscono nelle case in cui si nascondono. Se la cultura del permissivismo cambia, possiamo avere una vita libera dalla droga.