Mentre ci sono vari movimenti che, nell'affermare di voler tutelare dei diritti, rimangono più un fenomeno mediatico rispetto alla vera intenzione di restituire dignità, moralità e soprattutto decoro alla società in cui viviamo, ci sono quelli che ignorano il fatto che il consiglio delle Nazioni Unite, nel 1948, ha già detto la sua in riferimento a come ci si debba prendere cura dei diritti delle persone.
Non si capisce bene se la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani non venga fatta studiare e non sia a tutti gli effetti un testo di legge, perché le persone potrebbero stare “troppo in pace” tra loro, oppure se semplicemente chi dovrebbe collocarla nel corretto ambito legislativo abbia a sua volta tali lacune e malcomprensioni da non riuscire ad applicarla. Ciò che resta è che questo documento fu scritto all'indomani della Seconda Guerra Mondiale ed aveva tutti i buoni propositi che ogni individuo sano si porrebbe: garantire parità di trattamento, uguaglianza di fronte alla legge, tolleranza e pace.
“I diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico” disse il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard. Questo il motivo per cui anche in Sardegna gruppi di volontari si attivano settimanalmente per far conoscere ai cittadini ognuno dei trenta articoli di questo documento. Nella serata di lunedì 8 luglio i volontari di Uniti per i Diritti Umani saranno nel comune di Sestu; verranno distribuite centinaia di copie dei libretti informativi e le persone avranno modo di conoscere qogni parte di questo documento che da solo, ma con la conoscenza e applicazione dello stesso da parte di tutti, sarebbe capace di determinare quell'avanzamento morale di cui la nostra società necessita.
Fonte notizia
www.unitiperidirittiumani.it