Il professore Francesco Alberoni rinomato sociologo di fama nazionale, scrittore, già direttore generale della Rai, creatore dell’università IULM di Milano, nonché ideatore dei brand quali Tod’s, Mulino Bianco ecc… ‒ che collabora oggi con «Il Giornale», dopo aver lavorato per quasi 30 anni per il «Corriere della Sera» ‒ sostiene la candidatura a sindaco, del centro destra, di Elena Pavan. La Pavan, quarantenne avvocato civilista bassanese, è componente del direttivo della sezione cittadina della Lega. Si è laureata a Trento a soli 24 anni ed esercita dal 2007 in proprio, dopo una lunga gavetta in un grande studio legale. Mamma di due gemelli, milita nella Lega dal 2013 ed è entrata nel direttivo cittadino due anni fa, dimostrando passione e tenacia.
«Condivido le linee programmatiche della Pavan, ed è per questo che sosterrò la sua candidatura» dichiara Alberoni e prosegue: «La sua lista ha un principio: il valore della coerenza. Ha un obiettivo: il bene comune della città. Ha un tracciato verso questo obiettivo che si chiama responsabilità. La scelta che ha fatto è sostenuta dall’intenzione di fornire una sicurezza ed un obiettivo alla città. Per sicurezza intendiamo un’evoluzione del modo di amministrare la città rispetto alla filosofia degli annunci vista in questi anni. Lo scopo è riportare a Bassano del Grappa l’entusiasmo di uno sguardo verso il futuro.»
La candidata sindaco si è infatti posta lo scopo di voltare pagina, con l’idea che Bassano riconquisti la centralità che ha perduto, forte anche di una rappresentanza regionale e parlamentare importante. «Bassano va rilanciata: il primo atto deve essere una riflessione sullo sviluppo urbanistico della città che deve essere adeguato ai tempi che cambiano, ma anche una semplificazione reale del rapporto con la pubblica amministrazione, lo snellimento delle procedure, la certezza dei tempi di risposta al cittadino» precisa la Pavan e continua, «Bassano ha conosciuto in questo mandato un ruolo di marginalità nel contesto provinciale e regionale che ne ha cristallizzato lo sviluppo. Perso il Tribunale, la politica non ha saputo recuperare idee nuove per restare protagonisti. La storia del Ponte di Bassano è stata una pagina da dimenticare e gli esempi di scarsità dell’amministrazione uscente si sprecano. Bisogna ripartire da Bassano ed a Bassano ricondurre la centralità di un territorio che incrocia tre province ma che ha vocazione di leader e risorse per tornare ad esserlo».
La Pavan non ha solo la benedizione del prof. Alberoni ma anche quella del governatore Zaia e del ministro Erika Stefani.
Impegno per Pavan, quindi: «Per la società, per la famiglia e per il bene comune!»