L’edilizia green sta crescendo anche ad Arezzo, portando nuove assunzioni. Il dato positivo riguarda l’attività della Sgrevi di Ca’ de Cio, uno dei principali magazzini edili del territorio, che nell’ultimo anno ha registrato un +25% nella voce del fatturato relativo ai lavori e ai prodotti orientati alla salvaguardia della salute e dell’ambiente. La spiccata sensibilità verso questa tematica è testimoniata dal numero sempre più alto di architetti, geometri, costruttori e privati che, per le loro costruzioni o ristrutturazioni, hanno dedicato maggior attenzione al rispetto dell’ambiente attraverso la scelta di materiali salubri, non inquinanti, senza emissioni in atmosfera e riciclabili. I prodotti green in crescita sono intonaci, colle e pitture, con soluzioni innovative per tutelare prima chi lavora nella realizzazione di un edificio e poi chi vive nello stesso edificio.
La tendenza di Sgrevi si colloca in linea con l’andamento del resto della penisola dove, secondo i dati di Federcomated di Confcommercio (l’associazione dei commercianti di materiali edili), i prodotti bio e green incidono ormai al 20%. L’incremento riportato dall’azienda aretina in questo settore ha permesso di sostenere nel solo 2018 l’assunzione di tre nuovi dipendenti che hanno trovato impiego in varie mansioni tecniche legate alla distribuzione edile. In termini di investimenti, invece, Sgrevi ha avviato i lavori per realizzare un nuovo showroom in via Galvani che sarà inaugurato il prossimo settembre e che prevederà uno specifico spazio dedicato proprio alle soluzioni green per l’arredo di interni, comportando anche un ulteriore incremento di personale rispetto a quello attualmente presente. «La tendenza generale è positiva - commenta Pietro Sgrevi, titolare dell’azienda e presidente provinciale di Federcomated, - perché sempre più professionisti e privati stanno volgendo la loro attenzione verso l’ecosostenibilità, il risparmio energetico, la sicurezza e la qualità dei materiali. Tutto questo, ovviamente, porta benefici anche alla salute e all’aria che respiriamo in città».