E se il talento fosse una maledizione?
Un artista, ormai divorato dagli eccessi, si trovi a dover fare i conti con l’elemento che lo rende speciale e invidiato dal resto del mondo: il talento. Quello che, ad uno sguardo superficiale può sembrare un dono dal valore inestimabile, si trasforma ben presto in una sorta di condanna dalla quale il protagonista tenterà di fuggire senza successo. Una narrazione frammentata e distopica come i pensieri del narratore che, parlando in prima persona, trascina il lettore in un girone infernale popolato da vecchi amici allo sbando, poliziotti corrotti e sinistre confraternite pronte a ribaltare il già precario ordine del mondo occidentale.
Nicola Brizio, braidese, classe ‘93, dopo gli studi abbandona l’Italia e trascorre due anni in Germania vivendo tra Hannover, Dortmund e Berlino e svolgendo i lavori più disparati. Proprio in Germania inizia a coltivare la sua passione per la lettura, la scrittura ed il cinema.
Tornato in Italia cura le sceneggiature dei cortometraggi “Moonlight Hotel” ,“Night at 12042” e “Sbocceranno i fiori a febbraio”. Dal 2016 cura le recensioni letterarie per il settimanale “Il Braidese”; nel 2017 esce il suo primo romanzo intitolato “Fame plastica”.