Sarà che vive il problema della prostituzione perché nella strada parallela non si può quasi passeggiare; sarà perché le persone dei quartieri popolari mettono il rispetto davanti a tutti i valori; sarà che la gente non ne può più di battagliare ogni giorno. Qualunque sia il motivo, i volontari di Uniti per i Diritti Umani e della chiesa di Scientology si sono trovati di fronte a persone che sono disposte a divulgare il messaggio del rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
E’ avvenuto a Cagliari, in viale Sant’Avendrace, dove un gruppo di volontari ha distribuito nelle attività commerciali centinaia di libretti informativi all’interno dei quali viene descritto esaurientemente ognuno dei 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nella serata di lunedì 4 marzo, con uno scambio di idee con ogni singolo commerciante, i volontari hanno potuto constatare come sia più comune, nell’animo delle persone, il fatto di porre il rispetto reciproco come mezzo per creare situazioni di pace e tolleranza. Le persone si dividono tra chi vorrebbe fossero maggiormente rispettati i propri diritti e quelle che credono che di doversi occupare in prima persona del fatto che ci sia rispetto per gli altri, ma tutti hanno in mente la parola “rispetto”.
Il problema è risolto dalla conoscenza, perché si può anche avere un sano concetto in testa, ma quali sono veramente i diritti che dobbiamo rispettare? “I diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico” disse L Ron Hubbard in suo celebre scritto, e questo ispirò i volontari che portano avanti la campagna, quella di Uniti per i Diritti Umani, che attualmente è la più divulgata al mondo tra quelle non governative. Tramite la conoscenza degli articoli si può davvero generare un clima di tolleranza e pace perché, come in ogni soggetto della vita, è la conoscenza a determinare consapevolezza.