L'8 Marzo ore 18.30 ci sarà la presentazione del libro “LO SPORT DELLE DONNE. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti.” presso “Caffettiamo? Bar caffè” Via Olevano Romano, 35-37 (zona prenestina)! Siete tutti invitati a partecipare e con l'occasione possiamo conoscerci mentre prendiamo un caffè oppure un aperitivo.
La moderatrice sarà Alessandra Penna, ingegnere e atleta che ha avuto il privilegio di eccellere in diversi sport e di ottenere ottimi risultati, nel testo è riportata anche una sua intervista di cui riporto una significativa testimonianza: Ti sei sentita campionessa nello sport? “Mi sono sentita una campionessa ogni volta che sono riuscita a raggiungere un obiettivo che mi ero prefissata, sia piccolo che grande, ma che in ogni caso mi ha dato una grande soddisfazione. In particolare ho dei momenti che mi sono rimasti impressi nella memoria ad esempio quando nuotavo ed ho fatto per la prima volta i tempi per i campionati italiani giovanili oppure ogni volta che nell’atletica ho raggiunto un personale.”
Sempre più le donne stanno dimostrando di essere fortissime atlete e nelle gare di endurance competono anche con gli uomini con tanta grinta e forza. Raggiungere traguardi importanti diventa il coronamento di un sogno, il raggiungimento di un obiettivo ambito, la ricompensa di tanti sforzi e tanta fatica per ottenere qualcosa che si desidera. Lo sport permette di sperimentare la resilienza, non mollare mai, andare avanti e continuare per portare a termine la propria impresa, la propria sfida personale; per alzare gradualmente l’asticella e affrontare gradualmente situazioni sportive o della vita quotidiana sempre più difficili. Si apprende dalle esperienze, superare momenti difficili aiuta ad andare avanti, se ce l’hai fatta una volta, ce la farai anche una seconda volta.
Le donne non perdono tempo, sono più efficaci, vanno subito al sodo, cercano gli aspetti da migliorare, ovvero tutto ciò che serve per fare una buona prestazione e si attivano da subito, si documentano e si affidano a persone preparate ed esperte. Si organizzano conciliando tra famiglia e lavoro i tempi di allenamento e i giorni occorrenti per la gara, sistemando tutto e non lasciando nulla al caso.
Dalle tante testimoniazne emerge che lo sport allena non solo il fisico ma anche la mente, interessante la testimonianza di Alessia Urbinati: In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Lo sport ha contribuito non solo al mio benessere fisico ma anche psicologico. Fare sport non vuol dire solo allenare i muscoli e avere un fisico asciutto e tonificato, esso aiuta moltissimo ad ascoltare se stessi, a staccare la spina dalla routine quotidiana, a comprendere i numerosi messaggi che il corpo ci trasmette. Lo sport allena soprattutto la mente ad affrontare i problemi che la vita pone davanti a noi e da la giusta forza d’animo e la grinta per superarli. Per esempio nel mio sport capita spesso che la giocatrice trovi davanti a se il muro. Esso non è altro che la trasfigurazione di un ostacolo della nostra vita. Ci si trova così dinanzi ad un bivio: lasciarsi dominare dalla paura e affrontare passivamente il muro (scelta che ha insita la sconfitta) oppure trovare la giusta strategia per far passare la palla oltre il muro. In conclusione lo sport mi ha fatto capire che la seconda soluzione è sempre la migliore.”
Quello che affiora da tante interviste è che lo sort influisce posivitamente sull’umore e sulla salute fisica e mentale, interessanti le parole di Desiré, una ragazza che corre, da sola, con lo zio, con gli amici, con il progetto Purosangue: Come ha contribuito lo sport al tuo benessere? “Lo sport mi ha aiutata a perdere dei kg che non mi appartenevano e questo ha influito positivamente sia sul mio carattere che sulla prestazione sportive.”
Interessante è la testimonianza di Eleonora Bazzoni: In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Credo che lo sport abbia contribuito al mio benessere sia fisico che psichico, fisico perché dopo la fatica si ha sempre una sensazione di benessere e psichico perché mi aiuta a sfogarmi, un ottimo antistress, la corsa se in solitudine mi permette di riflettere sulle varie problematiche da affrontare. Penso che l’arma vincente delle performance sia tanta buona volontà, costanza e amore per ciò che si pratica.”
La pratica dello sport permette di superare barriere e limiti fisici e mentali, a tal proposito sono interessanti le parole di Antonietta Giambuzzi: Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “La squadra è fondamentale. Sapere che altri stanno messi come te, che escono con la pioggia o con il caldo torrido per fare i tuoi stessi lavori è sicuramente un grande stimolo a non mollare.”
Un volume che tratta anche di mogli che iniziano a correre per seguire e imitare i mariti e poi vengono catturate dalla corsa, sempre più gare e più lunghe, la mezza maratona, la maratona, come ciliegie, una tira l’altra. Interessante la testimonianza di Manuela Capomaggi che racconta la sua passione per la corsa trasmessa da suo marito: Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono sentita una campionessa il 22 novembre 2015, la mia prima maratona. Desideravo tanto farmi questo regalo per i miei 50 anni e dedicarla a mio fratello che era un grande sportivo. Ci ho lavorato intensamente mettendoci tutto il cuore e al traguardo mi sono sentita veramente una campionessa.”
Anche Giovanna Squitieri ha seguito le orme del marito sperimentandosi nella maratona: Qual è stata la gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “L’emozione più bella è stata la mia prima maratona SAN VALENTINO 2015, fatta con mio marito, la prestazione migliore è sempre una maratona ed è la prima del 2016 (maratona di Buon anno).”
Lo sport permette di sperimentare la resilienza, di non mollare mai, di andare avanti e continuare nel portare a termine la propria impresa, la propria sfida personale, per alzare gradualmente l’asticella e affrontare gradualmente situazioni sportive o della vita quotidiana sempre più difficili, con la convinzione di saperne uscire fuori sempre più rafforzati. Ciò emerge anche dalle parole di Sonia Fratini: Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Lo sport ha fatto di me una donna forte, combattente, tenace, una che ‘non molla mai’ con una grande forza di volontà.”
Nel volume sono riportate storie di atlete della Nazionale Italiana quale Francesca Canepa, sempre pronta a gareggiare e a rappresentare l’Italia in gare considerate estreme per lunghezza chilometrica e difficoltà di percorso: Hai ancora sogni o progetti? “I miei progetti in verità prendono forma in maniera del tutto casuale, in base alle situazioni in cui mi imbatto e alle opportunità che di volta in volta vedo dischiudersi. Non ho un piano preciso. Non ho gare iconiche che voglio fare per forza. Decido più o meno giorno per giorno. Quello che so per certo è che sarò un’atleta per sempre.”
Interessante anche la testimonianza dell’atleta della Nazionale Italiana Elisa Cusma: Quali sono i sogni realizzati? “Ho realizzato tanti sogni nel mio sport! E come ogni atleta il più grande è stato quello di vestire la maglia azzurra tante volte e soprattutto alle olimpiadi!”
Tanti sogni realizati e tanti obiettivi ancora davanti a tante atlete della Nazionale Italiana come Antonella Confortola: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine? Quali sono i sogni realizzati e da realizzare? “Sportivi, il mondiale lunghe distanze in Slovenia a giugno…a lungo termine trovare un lavoro che mi emozioni (almeno qualche volta) come lo sport. Per i sogni penso che siano una cosa personale, non ne parlo mai con nessuno… però sono importanti, ci fanno andare avanti.”
Pochi giorni dopo questa intervista, Antonella ha vinto la medaglia di argento ai mondiali di corsa in montagna di lunga distanza ed assieme alle altre atlete hanno conquistato il titolo Mondiale a squadra.
Interessanti anche i songi realizzati di Lorena Brussamento: Quali sogni hai realizzato e quali sono da realizzare? “Ogni sogno realizzato apre la strada ad altri sogni, basta seguire la scia. Indossare la maglia azzurra era un sogno, l’ho realizzato e questo mi dà la possibilità di sognare altro! La vita senza sogni, che vita è?”
Interessanti i consigli dell’atleta Nazionale Valeria Roffino: Che consiglio ti andrebbe di dare a coloro che si trovano a dover fare scelte importanti nello sport? “Penso che lo sport sia di fondamentale importanza nella vita di ogni persona: innanzitutto e in primis per la salute ed il benessere personale; e poi perché permette di staccare, di sfogarsi e rilassarsi un po’. Lo sport non è solo quello che si fa a livello agonistico quindi secondo me, anche quando gli impegni e i doveri sono molti, bisognerebbe cercare di ritagliarsi comunque un po’ di tempo per praticare attività fisica. Ad ogni livello.”
Alcune atlete parlano di esperienze al limite anche con deprivazione di sonno per alcuni giorni, ne è un esempio l’atleta della Nazionale Italiana Ultratrail Lisa Borzani: Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Si’ credo di sì. Al Tor des Geants nel 2014 sono arrivata al ‘limite’ non tanto dal punto di vista della gestione della fatica bensì da quello della gestione del sonno. Le prime tre notti di gara ho gestito la carenza di sonno con dei micro sonni ma l’ultima notte (la quarta) è stata dura e credo di essere arrivata proprio al limite delle mie possibilità in tal senso.”
Per molte donne lo sort diventa una grande prova da superare che fortifica corpo e mente, ne è un esempio Angela Gargano: Qual è una esperienza che ti può dare la convinzione che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “La corsa mi ha aiutato a superare tante difficoltà, è riuscita a farmi sentire più forte, più sicura. Nel 1999 ho portato a termine la Marathon de Sables, 224 km in cinque giorni in autosufficienza idrica ed alimentare; pensavo che non sarei stata in grado di arrivare in fondo, e invece ce l’ho fatta. Questa gara mi ha forgiato il carattere e ha contribuito a rafforzare la fiducia nei miei mezzi.”
Le donne si dimostrano molto resilienti e determinate, ci riprovano fino a raggiungere il priprio obiettivo, grande esempio è Aurelia Rocchi: Quale è una gara estrema che ritieni di non poter riuscire a portare a termine? “Vorrei provare tutte le gare. Se ci sarà una dura che non potrò finirla per qualche motivo, riproverò fino a che ci riuscirò perché non c’è niente più forte del mio cervello, avrò tanta pazienza per riprovare.”
Prefazione di Vincenzo Prunelli
Ha senso continuare a credere la donna fragile, arrendevole, da proteggere, incapace di grosse prestazioni? Leggendo il libro dell’amico Matteo Simone, è il caso di dire di no. Fa parlare grandi atlete, ma il messaggio è rivolto a chiunque nella vita non si accontenti di limiti troppo stretti. Sono grandi atlete, ma lo sono diventate perché lo hanno deciso. Lo sport di cui si parla è benessere, rapporto con la salute, scoperta della misura di sé, momento e mezzo di partecipazione e comunicazione, in cui ognuno scopre ciò che ha di potenziale, gioca con i mezzi che possiede e ottiene il massimo dalle proprie possibilità, tante o poche che siano.
Matteo SIMONE - 21163@tiscali.it
+393804337230 Psicologo, Psicoterapeuta
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