Matteo Bracciali è stato eletto nella presidenza del Cime - Consiglio Italiano del Movimento Europeo. Questo ente, fondato nel 1948 con l’obiettivo di riunire tutte le forze democratiche italiane impegnate per il conseguimento dell’unità europea, ha rinnovato le cariche per il triennio 2019-2021 in occasione dell’assemblea generale che ha individuato quei dirigenti che avranno la responsabilità di favorire il processo di integrazione tra gli stati e le persone. Tra i neo-eletti rientra anche l’aretino Bracciali che è entrato nel consiglio di presidenza del Cime come rappresentante delle Acli nazionali, di cui è attualmente responsabile degli affari internazionali e del servizio civile. «È un anno cruciale per il nostro continente - spiega Bracciali. - Le elezioni europee di maggio disegneranno il mondo dei prossimi anni e noi saremo impegnati a far valere gli interessi europei che coincidono con gli interessi economici e sociali del nostro Paese».
Bracciali farà parte della squadra del presidente Pier Virgilio Dastoli con compiti e deleghe che saranno conferiti nella prima riunione del nuovo consiglio. All’interno del Movimento Europeo-Italia avrà comunque il compito di coordinare decine di partiti, sindacati e associazioni caratterizzati da un’identità europeista nella loro azione di proposta, stimolo e pressione nei confronti di Parlamento, Governo e istituzioni internazionali, rappresentandone gli interessi a sostegno del processo di piena integrazione dell’intero continente e di promozione di campagne di informazione sulle tematiche dell’Unione Europea. «Con il suo impegno politico e associativo - commenta Stefano Mannelli, presidente delle Acli provinciali di Arezzo, - Bracciali ha sempre dimostrato attenzione alle politiche d’integrazione e alle dinamiche europee. La sua elezione rappresenta un motivo d’orgoglio per le Acli di Arezzo perché andrà a svolgere un compito difficile in un momento particolarmente delicato per le situazioni politiche nazionali e continentali: ci congratuliamo con lui e gli auguriamo buon lavoro».