Distribuire i libretti sui Diritti Umani in una piazza Carmine, un tempo considerato il salotto buono dei cagliaritani, dove oggi regna indisturbato e sotto gli occhi indifferenti di autorità e cittadini, un totale degrado ambientale e umano. Spaccio alla luce del sole, anzi dei lampioni vista l'ora serale, alcool a fiumi versati nelle gole profonde di ragazzi già saturi di birra e altri alcolici. Ragazzi giovanissimi, bianchi e di colore insieme, alla ricerca dell'evasione dalla realtà, fanno da cornice ad una piazza cosparsa di bottiglie, in un indicibile e losco degrado urbano.
Questo lo scenario che si presenta davanti ai volontari di Uniti per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology, mentre a fatica cercano di intavolare un dialogo tra i ragazzi con in mano l'immancabile bottiglia di birra. "Questi sono i tuoi Diritti" – dice un volontario ad un ragazzo - "e quali sono i miei diritti?" Risponde lui – "intanto quello di avere una vita dignitosa e il rispetto di te stesso" – è la risposta del volontario – "cosa vuol dire?" risponde ancora il giovane – il dialogo a questo punto muore, poichè questi giovani non hanno idea di che cosa significhi avere il diritto ad una vita dignitosa. Non esiste nella loro mente, visto che hanno totalmente perso il senso stesso della vita.
Il rispetto e la conoscenza dei Diritti Umani segna lo spartiacque tra una società civile e una società in cui regna il degrado umano e ambientale. La consapevolezza dei propri diritti nasce dove il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente è una regola, e in piazza Carmine a Cagliari questa regola non esiste.
Lavorare affinchè "i diritti Umani siano resi una realtà e non un sogno idealistico" era l'esortazione che il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard faceva a chiunque avesse a cuore le sorti di questo pianeta, i volontari continuano nel loro impegno, sperando di risvegliare quell'orgoglio e rispetto di sè che questi ragazzi hanno perso.