Sensazioni differenti, per certi versi contrastanti, quelle percepite dai volontari di Uniti per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology: dopo aver distribuito centinaia di libretti educativi sui 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nella serata di martedì 17 luglio, i volontari si sono riuniti per discutere della risposta dei cagliaritani alla domanda “conosci i diritti umani?”.
Alcuni hanno subito additato la situazione legata ai migranti, altri hanno incitato i volontari a far conoscere questo documento, arrivando perfino a chiedere delle copie extra che potessero distribuire loro stessi, altri ancora hanno detto di non conoscere questo documento e, come sopraffatti da una situazione generale in cui non si sa più a chi si dovrebbe dare ascolto, c'è stato chi ha ritenuto inutile far conoscere questo documento.
Tirando le somme, il comun denominatore di tutto questo è la vera e propria mancanza di un adeguato piano di istruzione su questo documento. Le persone che lo conoscono si prendono la responsabilità di far valere i propri diritti e contemporaneamente si impegnano a difendere i diritti del prossimo. Non è un caso se ad ispirare questa campagna informativa sia il filosofo statunitense L. Ron Hubbard, egli affermò che “i diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico”.
Le persone richiedono che questo documento sia presentato agli studenti, fin dai più teneri anni scolastici, affinché possano formarsi con un codice che incita al buon senso, alla comprensione della reciproca necessità di uguaglianza di diritti e di giudizio. I volontari continueranno con attività di questo tipo, d'altra parte, la responsabilità stessa è un diritto.