Dal 31 Marzo, a Lucca, presso il Bar Caffetteria Millennium è in allestimento la personale “In un niente ch'è tutto” di Graziano Ciacchini. Di seguito l'intervista realizzata all'artista, in occasione di questa suggestiva mostra, che sarà visitabile fino al 28 Aprile 2018.
D: Come nasce l’occasione di questa tua mostra a Lucca? Perché la scelta di questa location?
R: La scelta della location, la devo all’amico Andrea Lazzerini, persona appassionata d’arte e molto competente in materia che conosce a fondo, oltre che la realtà artistica, tutta quella locale. Andrea mi ha proposto di esporre in questo luogo nel centro di Lucca, luogo con il quale mi sono sentito immediatamente in sintonia. Sono molto contento di esporre in una città così bella ed importante, nella quale non avevo mai esposto. La sala è molto carina ed ha un’ottima visibilità anche dall’esterno.
D: Il titolo della mostra, da cosa è stato ispirato?
R: Il titolo della mostra è ispirato al verso di una mia poesia, dal titolo “Pensiero” scritta tanti anni fa e pubblicata in una mia raccolta di poesie e lavori pittorici, dal titolo “In ombra” (Pacini editore 2003):
“Onde
come fossi voce.
Oltre il cielo
oltre il buio
Aldilà.
Fuori dal tempo
In un niente ch’è tutto
Piccolo io
T’intuisco.”
Il tema, e lo dico da non esperto ma da appassionato attratto da tale filosofia, è quello del rapportarsi, dal punto di vista personale, al concetto di inconscio collettivo coniato da Jung.
D: Quante e quali opere hai esposto? Seguono una o più tematiche di riferimento?
R: Al Millennium espongo dodici opere, realizzate tra il 2013 ed il 2017. Non c’è un argomento specifico, un tema del momento a legare le opere, se non la tematica ampia, addirittura universale, dell’inconscio collettivo, ricordata nella risposta precedente, tematica alla quale negli ultimi anni, o forse da sempre, attingo. La dinamica del fare è quella di sentire o di vedere immagini che richiamano concetti vissuti, forse sogni o forse dimensioni comuni senza tempo o collocazione che poi, quale immeritevole recettore, trasformo in immagini o in versi. Per questo i miei lavori, quelli esposti, ma anche gli altri, sono, secondo me legati da un sottile, forse misterioso a volte, anche a me stesso, filo conduttore.
Fonte notizia
www.elenagolliniartblogger.com graziano-ciacchini