Al Whitney Museum of American Art a New York è in corso, fino al 10 giugno, una ampia retrospettiva del pittore americano Grant Wood (1891-1942). Poco noto in Europa, Wood è un artista enigmatico e sinistro, interprete di un’epoca turbolenta dell’America rurale che egli descrive nei suoi aspetti più oscuri tanto da divenire l’emblema del cosiddetto “regionalismo artistico”. Già indicativo della particolarità di questo artista è la collocazione della mostra al Whitney Museum, struttura travagliata, fondata nel 1931 ma poi trasferita temporaneamente, nel 1966, in un edificio progettato dall’architetto modernista Marcel Breuer e infine definitivamente riaperto, nel 2015, nella sede a lower Manhattan progettata da Renzo Piano.
Grant Wood nacque nello Iowa, uno degli Stati a prevalenza agricola, per poi trasferirsi a Parigi e successivamente in Germania, a Monaco, dove conobbe e approfondì la pittura fiamminga e quella del Rinascimento tedesco da cui trasse ispirazione per avvicinarsi ad un a lui più congeniale realismo analitico.
Tornato negli Stati Uniti, i suoi dipinti trassero, soprattutto, lo spunto dal mondo rurale della campagna americana in cui era vissuto e che, attraverso i suoi ricordi di infanzia, esprimono una profonda tristezza e inquietudine. Figlio di un agricoltore quacchero, la sua giovinezza gli riservò soltanto solitudine e difficoltà economiche che cercò di superare adattandosi anche a piccoli lavori di artigianato e a rare commissioni di opere richiestegli da personaggi del luogo; non per nulla il suo primo committente fu un impresario di pompe funebri che lo incaricò di decorare gli interni della locale “Funeral Home”.
Una più ampia notorietà gli giunse nel 1930 quando dipinse la sua opera più famosa “Gotico Americano”, in cui ritrae una coppia di agricoltori dallo sguardo fiero e nello stesso tempo inquietante: lui con un grande forcone in mano in giacca nera senza colletto, lei in posa accigliata e distante; si dice che per la donna prese a modella la sua sorella Nan e l’agricoltore era invece un dentista del luogo; sullo sfondo una piccola casa di legno (forse la sua casa da bambino) con il tetto spiovente e le finestre che si deformano ad arco acuto come nelle cattedrali gotiche germaniche. Comunque, quest’opera divenne il simbolo degli ideali dei pionieri americani, vinse un premio di 300 dollari alla mostra in cui fu presentata e diede notorietà all’artista tanto da essere considerata una sorta di Monna Lisa d’oltre oceano. Il quadro ebbe un grande impatto anche nel mondo della pubblicità e del cinema divenend oggetto di numerosi rifacimenti e richiami , non ultimo quello in una delle scene iniziali del Rocky Orror Picture Show.
Articolo di Riccardo Bramante
Fonte notizia
www.webtvstudios.it american-gothic-and-other-fables