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Partiamo con due domande, cos’è per me la fotografia? Quand’è che mi sento di scattare una fotografia?
Per me la fotografia è pura emozione, ogni immagine racconta un luogo, una persona, un gesto attraverso le emozioni che provo. Tante volte quando fotografo mi piace ascoltare della musica. Solitamente musica classica oppure musica contemporanea minimalista. Quando ascolto la musica questa riesce a contemplare lo sguardo, a volte è la musica che comanda ciò che devo scattare, in base al tema musicale cerco un’immagine che lo racchiuda.
Un viaggio in particolare dove ho potuto seguire le emozioni delle persone attraverso i luoghi è stato a novembre quando andai in tre città: Siena, Pisa e Firenze.
Durante questa esperienza ho messo in relazione gli aspetti emotivi delle tre città in base a ciò che vedevo nelle persone, nei loro comportamenti e soprattutto in ciò che io personalmente provavo.
Siena: Ormai quando penso a questa città mi viene in mente subito la prima scena che vidi tra i suoi vicoli medievali; varco le mura di Siena ed entro nel centro storico, profumi ovunque, in ogni dove c’è un’osteria, una salumeria, un panificio, un’enoteca, insomma si è letteralmente presi dall’atmosfera. Bellissimo.
Dopo aver percorso la via principale arrivo nei pressi di Piazza del Campo e sento una voce che canta, una voce leggera, sottile, una voce lenta e fiacca, la potete immaginare poi voi guardando la fotografia. Questa voce lenta canta “La Vita è Bella”.
Camminate ancora un po' insieme a lui per le vie, camminate lentamente e mentre camminate immaginate di fermarvi insieme perché qualcosa vi ha colpito, volete andare a vedere, vi intrufolate tra la gente.
Qui l’immagine è cambiata, ora siete in mezzo alla gente, cantate per loro, gli ricordate che “La Vita è Bella”. Prima di essere fotografia era “immagine”, per me rispecchia molto la città, ricca di storia, di tradizioni, quando mi trovai in questo pensai, sì, è quello che cercavo.
Pisa: L’arrivo per la via centrale a Piazza Dei Miracoli è qualcosa di unico, o meglio c’è qualcosa che le somiglia. Vista da lontano la piazza mi ricordava molto l’immagine delle navi da crociera a Venezia, questi colossi che arrivano al porto, avevo questo vago ricordo. Vista da lontano la Piazza sembra tutta “attaccata”, poi si innalza tutto così dal nulla, sei in centro al paese e ti ritrovi davanti questa “Bellezza”.
Firenze: Indubbiamente la città che suscita più emozioni, arrivati in cima a Piazzale Michelangelo ho visto molte persone piangere vedendo la città dall’alto. È una città che io ho immaginato tanto, fin da piccolo quando vedevo Firenze in Televisione rimanevo pietrificato, la Maestosità della Cupola Del Brunelleschi, unica al mondo. Io a Firenze ho creduto molto sul fatto che la “Bellezza” fosse contaminata tanto dall’immaginazione. Il percorso per arrivare in cima al Piazzale Michelangelo è abbastanza “faticoso” diciamo. La parte finale è una scalinata ripida, con lunghi gradini, in mezzo alla scalinata si vede gente che si ferma a riposare un attimo, a riprendere fiato. Durante il percorso però la città non si vede, quindi non ti rimane che immaginare ciò che accadrà una volta arrivato in cima, ciò che vedrai. Il cammino è lento, hai tutto il tempo per crearti quell’immagine che vorresti vedere, pensi a ciò che hai visto fino ad ora, ciò che hai visto in televisione, su internet e intanto cammini.
Poi arrivi.
Arrivi in cima e la gente si emoziona, arrivi in cima e senti una guida toscana che dice con entusiasmo ad una ragazza del Nord Europa: Anvedi Firenze quant’è bella.
Per me Firenze rimane una città con un fascino, se si può dire, “Sacro”. Penso che il potere di far emozionare le persone alla sua vista sia qualcosa di veramente raro, quasi come fosse una Credenza. Per questo credo fortemente che la “Bellezza” sia collegata con l’immaginazione. Quando vediamo qualcosa che immaginiamo da tanto, che vogliamo vedere da tanto e quando siamo lì e questo è ciò che noi ci eravamo disegnati, per me questa emozione genere “Bellezza”.
Per me fotografare la “Bellezza” non vuol dire solo necessariamente fotografare ciò che è “banalmente” Bello. Per me la “Bellezza” sta anche nelle cose così dire “Brutte”. Forse per me la “Bellezza” è ciò che immagino di vedere e di trovare in un luogo, in una persona, in un oggetto. La “Bellezza” è scoprire il paragone tra realtà ed immaginazione, se la realtà coincide con l’immaginazione, allora avrò ciò che cercavo e questa sensazione è per me ciò che rappresenta il “Bello”.
Mettiamo in pratica questo concetto prendendo alcune fotografie che ho scattato nel mio ultimo viaggio. Vediamo come qualcosa di “Brutto” possa essere ugualmente affascinante, se non di più, del “Bello”.
Fonte notizia
www.elenagolliniartblogger.com 2018 01 18 bellezza-articolo-alessio-franco