Una serata ricca di contenuti e riflessioni quella che si è consumata venerdì 8 dicembre alla Chiesa di Scientology della Sardegna. Grazie alla partecipazione di illustrissimi oratori, tra i quali Mohmad Doreid, dell'Associazione Sardegna-Libano, Jo' Hán Chánt'Ney, medicine man rappresentante della Dinè-Navajo Tribe, è stato dato un importante messaggio: dobbiamo riportare le persone ad avere valori quali il rispetto reciproco e di se stesse affinché possano esserci diritti.
La Chiesa di Scientology si impegna nella divulgazione di questo documento in quanto è nei suoi obiettivi quello di divulgare ideali di pace e fratellanza, nonché per le direttive del suo fondatore L. Ron Hubbard, il quale affermò che “I diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico”. Ottenere che le persone siano a conoscenza di questi 30 articoli è il primo passo per innalzare la società civile facendole focalizzare l'attenzione su quei diritti-doveri che si ha nei confronti di chi ci circonda perché non c'è articolo che possa essere messo in vigore a meno che, oltre la pretesa che altri la rispettino nei nostri confronti, ognuno in prima persona s'impegni a concederli agli altri.
Non è un caso se l'articolo 29 della stessa dichiarazione parla della “responsabilità” come diritto. Le persone devono essere messe in condizione da poter prendere decisioni che influenzino positivamente chi le circonda, devono poter aiutare ed essere disposte a farsi aiutare, liberamente e con onestà perché proprio questa, l'onestà, è la chiave per la libertà.