15.000 visitatori hanno invaso le strade di Torino per la terza edizione di DIFFUSISSIMA®, il fuorisalone che ha trasformato il capoluogo piemontese in un museo a cielo aperto.
Un successo che conferma come l'arte contemporanea possa uscire dalle gallerie tradizionali per conquistare il cuore pulsante della città.
La manifestazione, guidata dai direttori creativi Alyona Kosareva e Massimo Gioscia, ha stravolto il concetto di fruizione artistica, portando le opere di oltre cento artisti emergenti nei luoghi più inaspettati: dalle vetrine dei negozi alle sale di storici palazzi nobiliari, dai tavolini dei caffè alle botteghe artigiane.
Il pubblico ha risposto con entusiasmo: una media di 250 presenze a vernissage, con code all'ingresso dei 13 eventi principali che hanno animato la città. Palazzo Birago e Palazzo Coardi di Carpeneto hanno aperto le loro porte secolari all'arte contemporanea, creando un dialogo suggestivo tra passato e presente.
Ma è stata soprattutto la città a fare da protagonista: oltre 50 esercizi commerciali hanno trasformato le proprie vetrine in piccole gallerie d'arte, mentre i ristoranti hanno ospitato vernissage dove l'arte si è mescolata con la convivialità, in un format che ha saputo conquistare anche i più scettici.
Il Roadshow, articolato in 5 tappe strategiche, ha poi creato un percorso artistico che ha cucito insieme i diversi quartieri della città. Una mappa dell'arte urbana che ha visto alternarsi installazioni, performance di tango e interventi artistici in una programmazione serrata di due settimane.
DIFFUSISSIMA® ha dimostrato che l'arte contemporanea può parlare a tutti, abbattendo le barriere tra artisti e pubblico, tra spazi espositivi tradizionali e luoghi della quotidianità. Una rivoluzione culturale che ha trasformato Torino in un laboratorio di sperimentazione artistica a cielo aperto, confermando la vocazione della città come capitale dell'arte contemporanea.
I contenuti social sotto l’hashtag #Diffusissima hanno portato a oltre 800.000 visualizzazioni, 150.000 account raggiunti e oltre 1.000 contenuti condivisi.
“La formula vincente? Aver saputo mixare l'alta qualità delle proposte artistiche con la capillarità della diffusione sul territorio, creando un evento che ha saputo parlare sia agli appassionati d'arte che ai semplici curiosi. Un modello che abbiamo già portato a Milano e Roma, iniziando a lavorare già su Bologna. Città e comunità artistiche che guardano con interesse, pronti a replicare un format che ha dimostrato come l'arte contemporanea possa essere davvero "diffusissima"” – afferma Dario Ujetto, Brand Ambassador di Artàporter.