Il desiderio di libertà è uno dei bisogni interiori più forti di una persona. Nel raggiungere la libertà, le persone vedono la possibilità di assicurarsi un'esistenza indipendente e sicura come un'opportunità per costruirsi una vita confortevole e felice. Il concetto di "libertà" si ritrova in diverse epoche storiche. Occupava le menti di molti pensatori della storia, veniva usato da personaggi religiosi e politici nei loro appelli alla gente e tuttora viene utilizzato per manipolare nel quotidiano sia a livello individuale che globale della società considerata come un’unità. Ci sono molte dichiarazioni e convenzioni sui diritti umani, sulla libertà individuale, slogan e manifesti che invocano questo grande obiettivo. Tuttavia, negli ultimi 6.000 anni, nonostante la varietà di usi del termine, nessuna promessa di libertà per l'intera società e per ogni persona in essa presente è stata effettivamente realizzata.
La storia è ricca di esempi quando guerre sanguinose e rivoluzioni iniziarono sotto il grande slogan "libertà" e si verificarono invasioni illegali sul territorio di altri Stati. Questo è stato il motivo per cui sono stati giustificati molti conflitti politici, sono state difese azioni antiumane volte ad arricchire alcuni a spese di altri. Sotto le buone intenzioni esterne, ci sono state violente interferenze nella vita dei civili, mettendo a rischio non solo la loro esistenza pacifica, ma anche la loro sicurezza e la conservazione della vita. La causa di ciò è il formato consumistico delle relazioni sociali.
Il desiderio di libertà dell'uomo è nobile e assolutamente naturale. Ma nella nostra società mondiale, vivendo nella formato consumistico delle relazioni, il concetto di "libertà" è sporco di inganni, menzogne, manipolazioni nel raggiungimento degli obiettivi egoistici delle unità per il loro totale controllo sulle masse. Da 6000 anni, è in corso un gioco disumano sul nobile bisogno interiore delle persone per ottenere potere su di loro.
Le leggi della società dei consumi rimangono sempre le stesse in ogni momento della sua esistenza. Ricordiamo gli esempi storici dei tempi del sistema di schiavitù. Nell'antica Mesopotamia, le persone vendevano sè stesse come schiavi quando non riuscivano a pagare i debiti con i loro re. Dal periodo della Terza Dinastia di Ur, i cittadini liberi divennero schiavi a causa dei debiti o della fame, e i genitori poveri dovettero vendere i loro figli. Nel primo millennio a.C., a Babilonia, c'era la schiavitù del tempio. Tra gli schiavi c'erano prigionieri di guerra, dati o lasciati in eredità al tempio, e persone libere: vagabondi, figli di genitori poveri, dati come schiavi per salvarli dalla fame.
Le leggi di Hammurabi sono un esempio significativo di quel periodo. Queste leggi formalizzano legalmente l'esistenza di un sistema basato sullo schiavismo. Secondo il codice di Hammurabi, non solo i prigionieri di guerra, ma anche le persone libere potevano diventare schiavi. Il codice aveva lo scopo di proteggere i proprietari di schiavi dagli schiavi testardi. Solo una minuscola percentuale di leggi dava agli schiavi l'opportunità formale di ottenere la libertà. Il processo di contestazione della loro posizione di schiavi si svolgeva in tribunale ma, se perdevano, le conseguenze per lo schiavo erano gravi. Secondo le leggi del codice, il prezzo medio di uno schiavo era di 150-250 grammi d'argento, la stessa tariffa si pagava per noleggiare un bue.
Ci sono molti esempi di questo tipo nella storia del sistema di schiavizzazione. Nell'Antica Giudea, nell'Antico Egitto, un uomo libero diventava schiavo a quando non era in grado di pagare i suoi debiti. La schiavitù era il risultato naturale della povertà. I contadini si vendevano in schiavitù quando avevano bisogno di cibo e di un alloggio, poiché la vita degli schiavi era valutata di più rispetto a quella dei contadini e perciò era spesso migliore.
Ovvero, si crearono condizioni estremamente insopportabili per la gente comune che non aveva altra scelta che vendere se stessa e la propria famiglia in schiavitù. La popolazione era lasciata a se stessa senza mezzi per un’esistenza diversa. In una società egoistica di consumo e di profitto, la libera esistenza dell'uomo veniva svalutata e considerata come inutile e svantaggiosa per i padroni. Cessando di dipendere dal padrone, l'uomo perdeva il valore merceologico dello schiavo, guadagnando la libertà solo formalmente.
La stessa cosa accadeva ai tempi della schiavitù a contratto, quando il segno "schiavo" veniva cambiato in "lavoratore a contratto". Il valore della vita di un dipendente per il proprietario era spesso addirittura inferiore a quello di uno schiavo, poiché il dipendente aveva la possibilità di andarsene. Ma, ancora una volta, le condizioni sociali dell'esistenza umana di allora non offrivano alcuna garanzia di assicurare i bisogni vitali. Di conseguenza una persona poteva scegliere se lavorare per il suo datore di lavoro e di dipendere da lui, oppure essere povero, affamato e persino morire.
Se paragoniamo l’esistenza degli schiavi dei secoli passati con l’esistenza moderna di una persona comune, si possono notare le stesse cose: sfruttamento, bisogno, povertà, oppressione, una cronica mancanza di fondi per soddisfare i bisogni fondamentali, una corsa costante per sopravvivere. Obblighi di debito, una reale mancanza di scelta, costanti restrizioni, tasse elevate, e allo stesso tempo lavoro duro e salari bassi: questi fattori ci sono ovunque nella moderna "società libera e civilizzata" nella maggior parte della sua popolazione. La parità di diritti nella società spesso esiste solo sulla carta. La libertà vitale necessaria ad ogni persona, che di fatto dovrebbe servire come uno dei pilastri principali della società, nella forma consumistica delle relazioni è un abile strumento di manipolazione lucrativa delle masse.
Nonostante l'aspetto sia cambiato e ci siano grandi slogan con le parole "democrazia", "libertà" e "indipendenza", la schiavitù, com'era ai tempi del sistema degli schiavi, esiste ancora oggi, ma in una forma più velata. La democrazia è stata sempre presentata come società di persone libere con l'autogoverno del popolo, ma in effetti la realtà non corrisponde ai grandi slogan.
Il concetto di "democrazia" ha origine nell'antica Grecia. Nella polis democratica di Atene, l'organo di governo supremo era la cosiddetta "assemblea del popolo". Tuttavia, l'antica società greca era strettamente divisa, anche per sesso. C'era una scala gerarchica di potere. Le “demo” erano composte da cittadini maschi liberi con diritti civili. Erano una minoranza rispetto agli altri. Il resto della popolazione era considerato inferiore. Secondo i veri e propri maschi ellenici, le donne erano considerate di classe inferiore. Gli schiavi non erano considerati esseri umani. La parte privilegiata della società concedeva prestiti contro il pegno del debitore stesso o della sua terra. Lo sviluppo dei rapporti tra moneta e merce portò alla comparsa di schiavi per debiti. Il sistema politico democratico dell'antico Stato corrispondeva infatti al sistema degli schiavi ma con una nuova etichetta.
Le leggi statali di molti paesi democratici moderni non sono solo redatte nell'interesse delle minoranze nè servono a migliorare il loro benessere, ma sono disposte in modo tale da rendere impossibile per la maggioranza della popolazione correggere e modificare queste leggi. Un cittadino comune non è in grado di partecipare alla formazione della società e, di conseguenza, di influenzare il miglioramento del proprio benessere e della società nel suo complesso, né può annullare le leggi che sono dannose per la vita, la sicurezza e la salute delle persone. I cittadini di molti paesi rimangono inumanamente oppressi da tasse elevate, obblighi di debito e non hanno tempo per partecipare alla vita pubblica. L'ordine pubblico nel mondo moderno è stabilito dalla volontà attiva delle minoranze e dalla passività della maggioranza della popolazione. Questa posizione silenziosa è un tacito sostegno al dominio di alcuni su altri con la delega del potere.
Ma dov'è la nostra responsabilità? Dov'è dunque la partecipazione di tutta la società a beneficio della società stessa e non delle minoranze a beneficio delle sole minoranze? Dov'è la posizione attiva e la responsabilità personale di ognuno? Non dovremmo noi stessi vivere nella società che stiamo formando? Ma noi non la stiamo formando solo con l'azione, ma anche con l'inazione. Questa inazione non è forse un tacito trasferimento di responsabilità, e quindi un trasferimento di diritti e di libertà? Dov'è la partecipazione di tutti? E come dovrebbe essere? Qual è l'alternativa per uscire dalla situazione di stallo del formato consumistico delle relazioni?
Dato che nel formato consumistico delle relazioni la parità dei diritti e delle opportunità per ogni persona sono escluse a priori, di conseguenza è necessario cambiare il formato delle relazioni umane. Ad oggi, l'unica alternativa per costruire con mezzi pacifici una società libera ed equa per ogni suo cittadino è la costruzione di una Società Creativa.
Il formato consumistico delle relazioni consiste nel l'inevitabile divisione e degrado della società, nei suoi illimitati consumi e quindi nella sua inevitabile fine. Il formato creativo delle relazioni contribuisce invece alla creazione di una società fatta di unità, libertà, pace,parità di diritti e grandi opportunità per tutti e con l'evoluzione dell'umanità verso una società ideale, una società che tutti sognano. Una Società Creativa è l'unico modo che può portare l'umanità fuori dal vicolo cieco del consumismo e dell'autodistruzione.
I pilastri della Società Creativa sono gli 8 Principi fondamentali della Società Creativa.
Toccando in questo articolo un tema così doloroso che riguarda la libertà e i diritti Umani, è opportuno citare il secondo principio della Società Creativa: la Libertà Umana.
Il secondo Principio fondamentale della Società Creativa:
Libertà Umana
Tutti hanno il diritto di essere Umani per nascita. Tutti gli Esseri Umani nascono liberi e uguali. Ognuno ha il diritto di scegliere. Non ci può essere niente e nessuno sulla Terra al di sopra dell'Uomo, della sua libertà e dei suoi diritti. L'esercizio dei diritti umani e delle libertà non deve violare i diritti e le libertà degli altri.
Secondo Principio in combinazione con altri principi ci rivela tutta la necessaria comprensione dei pilastri e delle basi principali di una società libera e dell'esistenza di un Essere Umano libero in essa. Nella Società Creativa, la schiavitù, la coercizione, l'oppressione, l'umiliazione e la restrizione di qualsiasi persona è esclusa. La vita di ogni essere umano acquista il più alto valore necessario come individui liberi e uguali con la garanzia dei propri diritti. Il valore di merce di consumo di un individuo in quanto schiavo o cosa, imposto per secoli, viene eliminato.
Ogni persona nella Società Creativa ha la garanzia di ottenere la libertà e molte opportunità. Ora, per sopravvivere, molte persone devono calpestare gli altri e, anche se qualcuno riesce ad accumulare piccoli capitali, nessuno ha la garanzia che domani non li perderà, e che tutti i suoi anni di lavoro non andranno perduti, e non rimarrà senza niente. Questo non succederà nella Società Creativa. Tutti hanno il diritto, alla nascita, di soddisfare i bisogni primari: l'alloggio, il cibo, le medicine a prezzi accessibili e l'istruzione necessaria. I diritti e le libertà di tutti sono protetti e valorizzati dalla società. Tutti potranno partecipare alla gestione della società, avendo l'assoluto diritto di farlo su un piano di parità con tutti, assumendosi la responsabilità nei confronti di tutti gli altri. Tutti i membri della società potranno partecipare alla formazione delle leggi sociali, alla loro modifica o abrogazione.
Nell'era del progresso scientifico e tecnologico, quando è apparsa una tecnologia come Internet, che può riunire molte persone provenienti da tutto il mondo, tutto ciò è diventato assolutamente reale. Internet permette di creare a livello mondiale le condizioni necessarie per un processo decisionale congiunto da parte di tutta la società, informando tutta l'umanità e, se necessario, contribuisce al rapido rafforzamento dell’unione delle persone in tutto il mondo.
La gente ha bisogno di libertà! Questo è il fattore più importante della loro normale esistenza e il loro sano sviluppo. La libertà e l'uguaglianza nella società aprono opportunità per la scoperta interiore delle migliori qualità di ogni persona, la crescita personale individuale e la creazione a beneficio della stessa società. Ciò crea un impulso per il necessario sviluppo evolutivo della società. Solo il vettore creativo dello sviluppo degli eventi darà finalmente l'opportunità a tutti coloro che erano stati privati dell'ossigeno dal sistema consumistico che li aveva portati fuori dall’equilibrio e dalla stabilità, di respirare a pieni polmoni e sentire la terra affidabile sotto i piedi.
Si potrebbe dire che è impossibile creare una società di questo tipo? Giusto? Non è questa l’opinione imposta al vostro pensiero da chi non beneficia della vostra libertà? Questa restrizione non è forse il limite della vera leva per controllarci? Due cose terribili sono state fatte all'umanità: separare la nostra famiglia unita perché è più facile controllarci e imporre una psicologia schiavista alle masse. Ma la nostra forza è nell'unità, la nostra forza è nella libertà! Se le persone scelgono veramente la Società Creativa e non sulla carta, niente e nessuno può toglier loro la libertà, e i loro diritti non saranno mai più calpestati!
Interiormente tutti sappiamo che la creazione di una tale società è possibile, reale e di vitale importanza. Tutti sognano una vita così libera e bella! In una Società Creativa la libertà e l'uguaglianza saranno la realtà pratica di tutti. Questo porterà inevitabilmente all'evoluzione, creando le condizioni necessarie per realizzare una società ideale. Solo l'unione di tutti in un unico obiettivo creativo renderà reale e realizzabile il sogno di una vita felice e pacifica. Una Società Creativa è una società libera con pari opportunità per tutti, che offre un reale diritto di scelta, garantendo una vita libera e sicura per tutti noi.
In realtà, è assolutamente facile costruire una Società Creativa se tutti coloro che comprendono questa necessità vitale prendono parte attiva alla realizzazione di questa iniziativa umana a livello nazionale.
Possiamo farcela se la creiamo unendoci tutti insieme! Basta che la gente smetta di spostare la responsabilità del proprio destino e del destino di tutta l'umanità, che prenda in mano la situazione, che smetta di ascoltare promesse vuote e, già adesso, si unisca alle persone che non sono indifferenti a questo in azioni di pace creative e positive . Siamo nati tutti uguali! e ognuno ha la capacità di fare ogni sforzo per ottenere la vera libertà per sè stesso e per tutta l'umanità, costruendo un nuovo formato di relazioni. Siamo tutti un'unica società, un’ unica umanità, una famiglia. Ora c'è una reale possibilità di far rivivere nell'uguaglianza e nella fratellanza l'unica famiglia umana un tempo perduta. Di fronte alla scelta tra la vita e la morte per tutta l'umanità, la risposta è ovvia: tutti vogliono vivere!
Non c'è vita senza libertà, non c'è libertà senza uguaglianza, e non c'è uguaglianza senza una Società Creativa, in cui ogni essere umano è prezioso! La vera uguaglianza, la libertà e l'autorealizzazione individuale sono possibili solo nella Società Creativa. È l'unica via d'uscita per tutti noi. Una Società Creativa è l'unico modo di sopravvivere per te, per i tuoi cari e per tutta l'umanità, abbandonare il peso della schiavitù e ritrovare la tanto attesa libertà. La scelta è tua!