78^ maratona/ultra, 19^ maratona di Roma, 6^ per SSF
Matteo Simone
Il 17 marzo 2024 ho corso la maratona di Roma di 42,195km in 3h29'47” per i progetti di SSF, per la sesta volta.
A dicembre ho corso la ‘We Run Rome’ con ‘Sport Senza Frontiere’ e Simone Gavino, responsabile dei runner solidali di Sport Senza Frontiere, mi ha invitato a correre ancora una volta la maratona di Roma per raccogliere fondi per i progetti di ‘Sport Senza Frontiere, coinvolgendo anche amici runner e maratoneti ad aderire a questa grande sfida.
Ho accettato l’invito e ho cercato di reclutare altri runner solidali e disponibili a mettersi in gioco, così abbiamo fatto una grande squadra per sostenere questa grande associazione solidale verso bambini e ragazzi in difficoltà.
Da dicembre ho fatto un percorso di allenamento e gare per arrivare pronto a questo grande evento allenandomi con impegno e determinazione, partecipando a gare test per capire la mia condizione psicofisica e in questo lungo percorso di circa tre mesi ho corso con tanti amici, tra i quali anche atleti non vedenti, allenandoci insieme e partecipando a gare quali la Best Woman di Fiumicino con la ragazza non vedente Stefania Caccamo, la mezza maratona Roma Ostia con Luciano Bernardini.
Altra gara importante è stata la corsa di Miguel con le Jolette dell’associazione ‘Sod Italia’, mettendoci in gioco con glia altri e importanti sono stati anche gli allenamenti come guida alla triatleta non vedente Annalisa Minetti che ringrazio per i suoi stimoli ad allenarci con motivazione e determinazione.
Tra i runner e i maratoneti che ho coinvolti in questa grande sfida accanto a ‘Sport senza Frontiere, correndo l'intera maratona o una parte in squadra a staffette, in modo da raccogliere più fondi per i progetti di Sport Senza Frontiere a favore dei bambini/ragazzi, soprattutto in condizioni di disagio economico e sociale, sono da menzionare involto anche altri maratoneti ad aderire donando: Andrea Miro, Emma Caputo, Michele Fiale, Cinzia Febi, Massimo Scarabattoli, Laura Ligia, Massimo Castellano, Gianni Guarnera.
È difficile interpretare bene una maratona, ma l’esperienza insegna a gestire forze ed energie fino alla fine della gara.
Dietro grandi atleti ci sono grandi persone ed è importante per l’atleta cercare le persone giuste e farsi voler bene sapendo trarre forze ed energie per far del proprio meglio e arrivare carica non solo alla partenza ma anche nel finale di gara.
Tutto passa, tutto finisce, tutto cambia ma restano davvero le sensazioni ed emozioni che bisogna memorizzare nel proprio cuore e che aiutano ad andare avanti con carica, entusiasmo ed energie rinnovate con la voglia di far sempre meglio finché si può.
Nel lontano 2015 ho scoperto l’associazione ONLUS Sport Senza Frontiere, interessandomi ai progetti che promuoveva e così decisi di correre la Maratona di Roma del 2016 con loro e per loro.
Nel 2016 aderii al progetto ‘For Good’ nell’ambito del Charity Program della Maratona di Roma al fine di reperire su Roma i fondi necessari a garantire a 15 bambini svantaggiati un percorso sportivo di un anno, integrato da uno screening e monitoraggio sanitario.
Insieme possiamo riuscire ad aiutare i bambini e i ragazzi che vivono in condizioni di emarginazione sociale.
Nel 2019 aderii per la seconda volta alla Rete del Dono correndo la maratona di 42,195 km di corsa per Sport Senza Frontiere contribuendo a raccogliere fondi per permettere di inserire dieci bambini nella rete solidale di Roma.
Lo sport stimola, mette in moto, fa essere parte di un gruppo, fa tirare fuori energie residue, fa confrontarsi, fa incontrare persone in carne e ossa, fa mantenere in forma.
Nel 2020 ho deciso di correre per la terza volta una maratona per i bambini di SSF, per contribuire a offrire la possibilità a tanti bambini di partecipare a ‘Joy SSF Summer Camp 2020’, un camp estivo residenziale polisportivo a vocazione sociale nato nel 2017 per regalare una vacanza a tutti quei bambini le cui famiglie vivono in condizioni di disagio socioeconomico o che hanno subito perdite, traumi e danni a causa di eventi inaspettati e drammatici. Una preziosa esperienza di crescita, ai bambini delle tante famiglie colpite dal Sisma del 2016 e anche a tanti altri bambini in difficoltà in Italia. 248 minori, provenienti dalle zone del centro Italia colpite dal sisma del 2016 e dalle zone interessate dal crollo del Ponte Morandi di Genova, sono stati ospitati per una settimana al Camp estivo di Sport Senza Frontiere.
Il 2021 ho corso la maratona di Roma per SSF’ per la terza volta, in quanto la Rome Marathon 2020 è stata rinviata al 2021 per motivi collegati al covid.
Il 27 marzo 2022, ho corso la Maratona di Roma per i bambini, i ragazzi e i progetti di Sport Senza Frontiere, per la quarta volta, con coraggio, impegno, determinazione, volontà e amicizia, accanto ad altri atleti che si mettono in gioco attraverso lo sport, condividendo fatica e gioie, correndo non solo per se stessi ma anche per gli altri, per contribuire a raccogliere fondi attraverso donazioni, permettendo a bambini e ragazzi, in condizioni di svantaggio sociale, di avere una condizione di vita migliore, più ordinaria e meno problematica anche attraverso progetti di sport, di monitoraggio e miglioramento della salute fisica e mentale, in modo di avere una vita più dignitosa.
Lo sport non è solo performance, ma anche inclusione, integrazione, solidarietà, aggregazione quando è possibile.
Il 19 marzo 2023 ho corso la maratona di Roma per i minori di SSF per la quinta volta, per raccogliere fondi per i progetti a favore dei minori in condizioni svantaggiate dell'associazione ‘Sport Senza Frontiere’.
Il nostro grande obiettivo è incrementare il ‘Progetto Joy’ che prende il nome dal primo ‘summer camp’ di Sport Senza Frontiere del 2017, al Terminillo (Rieti) un'iniziativa solidale dedicata ai bambini delle famiglie colpite dal sisma del Centro Italia. Dal 2017 in poi i ‘Joy Summer Camp’ si sono specializzati per accogliere i minori colpiti da emergenze: i bambini del ‘Ponte Morandi’, i rifugiati e richiedenti asilo in particolare i bambini siriani dei corridoi umanitari.
Nel post Covid Joy ha sviluppato dei laboratori speciali (Joylab) per aiutare i minori a superare i traumi dell'isolamento e dal 2022 Joy ha accolto (e continua ad accogliere) centinaia di bambini ucraini, fuggiti dalla guerra.
Dal 2020, il ‘Summer Camp’ è diventato ‘Progetto JoY’, un'iniziativa articolata fatta non solo di summer camp ma anche di weekend (Joynature), di laboratori (Joylab) e centri estivi nelle città (Joypoint), attività che si collocano soprattutto nel periodo estivo, quando c'è ancora più bisogno di offerte educative di qualità che sono gratuite per chi non ha possibilità economiche e/o per quei bambini e adolescenti che vivono in situazioni emergenziali.
Dal Terminillo JOY si è spostato anche al Nord e l'offerta delle attività sportive si è arricchita grazie alla collaborazione delle Federazioni Sportive e di tante ASD che fanno parte della rete solidale di Sport Senza Frontiere. Il ‘Modello Joy è diventato un intervento educativo sempre più di successo e sono ormai migliaia i minori che ne hanno beneficiato.
La preparazione per affrontare il lungo viaggio di 42,195 km prevede un impegno notevole per allenarsi, per fare i cosiddetti “lunghi” e “lunghissimi” cioè allenamenti dai 25 i 35 chilometri circa e a ciò si aggiunge il riscaldamento, il defaticamento, gli allunghi, lo stretching per potersi presentare alla partenza della gara nella miglior condizione possibile.
Nel libro “Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida (Edizioni Psiconline) descrivo la maratona con le seguenti parole: “La maratona, oltre a essere una prestazione sportiva agonistica, è un’esperienza. Percorrere una maratona non significa solamente cercare di vincere, cercare di fare la performance della vita, cercare di fare il record personale. Percorrere una maratona significa anche fare un’esperienza e cioè organizzarsi per partire, per andare in un posto, mettersi d’accordo con i compagni di viaggio, con gli eventuali amici da incontrare nel luogo della maratona. L’esperienza maratona significa sperimentare l’alimentazione pre-gara, preoccuparsi del tempo atmosferico, pensare all’abbigliamento adatto. L’esperienza maratona comprende la possibile partecipazione agli eventi collaterali, il presentarsi alla partenza, osservare e prestare attenzione al territorio che si attraversa, ai colori, alle abitazioni, ai corsi d’acqua, alla gente lungo il percorso, soprattutto ai bambini che applaudono e che aspettano che gli batti il ‘cinque’ con il palmo della mano.”
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Anche altri amici hanno aderito al progetto del 17 marzo 2024 correndo la maratona individualmente o in staffette e raccogliendo fondi per i progetti a favore dei bambini in condizioni svantaggiate, tra loro: Andrea Miro, Emma Caputo, Michele Fiale, Cinzia Febi, Laura Ligia, Massimo Castellano, Gianni Guarnera.
Unitevi a noi correndo o donando, insieme è molto meglio.
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Fonte notizia
ilsentieroalternativo.blogspot.com 2024 03 cosa-significa-correre-una-maratona-per.html