L'autrice Adele Farace è impegnata da quasi trent'anni nel complicato mondo della salute mentale, ha studiato i suoi pazienti, osservandole i loro comportamenti, esaminando le loro peculiarità intrinseche.
Dopo
la formazione in psicoterapia integrata, ha collaborato per vari anni
con la sipi (Società italiana di psicoterapia integrata) di Napoli,
come didatta e supervisore.
È coautrice con G. Ariano nel 2010
del volume Il
test della figura umana e della famiglia(sipi
ed.). Attualmente presiede la Cooperativa Sociale Agape che opera a
Salerno con le sue strutture psicoriabilitative in cui, a livelli
diversi di intensità, si applica il modello
fenomenologico-esistenziale di cura in salute mentale.
Questa sua esperienza lavorativa l'ha messa nero su bianco, scrivendo il libro “Quel meglio che uccide”edito da Albatros, mettendo in questo modo a disposizione degli altri le sue conoscenze.
Nel suo saggio la scrittrice affronta il delicato tema dell'anoressia, inteso non solo come rinuncia del nutrimento del corpo, ma anche dell'anima, dunque della loro stessa vita.
Leggendo il suo libro si evince la consapevolezza che nonostante si sia caduti nel vortice dell'anoressia e del disturbo alimentare, ne si può uscire, affrontando con estrema schiettezza i propri limiti, parlandole, solo così si può guarire.
A chiacchierare con l'autrice sarà il dott. Piero di Benedetto, la prof.ssa Adriana Marino leggerà brani del libro, il tutto verrà accompagnato da brani musicali eseguiti da Piero di Benedetto (tastiera), Gianfranco Miele (basso) e Mario d'Amato (chitarra).