Sono trascorsi 60 anni dalla morte e 90 dalla nascita di Piero Manzoni, uno dei più grandi artisti apparsi nel clima stimolante degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento.
Un silenzioso Achrome, quasi una preghiera, appare come teofania, in dialogo con le 8 Tavole d 'accertamento, cartella di otto fotolitografie in sessanta esemplari (molti dei quali perduti), pubblicata a Milano nel 1962 dall'editore Vanni Scheiwiller, con un testo di Agnetti.
Le 8 Tavole di accertamento sono sotto molti aspetti l’opera più anomala e singolare di Piero Manzoni e summa del suo pensiero.
Dopo un inizio con ricerche di tipo spaziale e nucleare, Manzoni si indirizzò verso l'informale per indirizzare la propria ricerca dal 1957 sugli "Achromes" sino all'utilizzo per essi di materiali poveri, non tradizionali, che dal 1960 comprendono il cotone idrofilo. Durante questo percorso nel 1958 mette a punto le "tavole di accertamento" come idea di "certificazione" dell'opera d'arte e come riflessione su alcuni punti nodali dell'actio artis.
La cartella si compone di otto litografie cm 49,6 x 34,8 su carta bianca, qui raggruppate per anno e area tematica. Con esse infatti Piero Manzoni analizza alcuni temi epistemologici fondamentali.
• Alfabeto bianco / Alfabeto rosso, 1958
ovvero il problema della crisi dei linguaggi tradizionali: le lettere ripetute in serie sono svuotate da ogni possibile rapporto significato/significante, assumendo il puro valore estetico di presenza e di pattern, ma non di sequenza.
• Irlanda / Islanda, 1958
ovvero il di-segno e il problema della rappresentazione: è ancora possibile rappresentare? La mappa geografica è un disegno eppure non rappresenta, è un astratto che connota e individua, un segno convenzionale codificato che non descrive alcuna realtà fisica.
• Linea, 1959
ovvero il problema dello spazio in arte: è possibile tracciare una linea che non separi il sopra dal sotto e il prima dal dopo? Lo spazio può essere davvero concepito in maniera puramente come sequenza puntiforme di istanti modificandosi in tempo? La risposta di Manzoni è positiva e trova nella Linea, racchiusa poi arrotolata in un barattolo e dunque sottratta alla vista e alla dimensione reale dello spazio, la compiuta realizzazione formale della sovrapponibilità di spazio e tempo.
• Impronte / Impronta / Impronta, 1960
ovvero il ruolo del corpo e il ruolo dell'artista: se lo spazio è tempo, dunque esistenza, centrale è in arte la fisica presenza del corpo e nella fattispecie di quello dell'artista come autore "sociale". La performance è un nuovo modo di partecip-azione all'arte e l'impronta un segno che diventa contrassegno e identità.
L'Achrome in esposizione è del 1960, provenienza collezione Malabarba, pubblicato sul Celant, Piero Manzoni, Ed. Prearo, 1975
L'esemplare in mostra delle 8 tavole di accertamento è il numero 6 con firma e dedica autografa di Vincenzo Agnetti e proviene direttamente dalla collezione Corrado Costa, poeta italiano, appartenente al Gruppo 63. Esemplari delle 8 tavole di accertamento sono presenti in tutte le mostre pubbliche su Piero Manzoni.
Il progetto fa parte della Main section ed è stato inserito anche in Percorso: non una sezione vera e propria ma, come indica il titolo, un itinerario che collega un certo numero di stand della Main section secondo un criterio tematico. Il tema di Percorso sarà un linguaggio trasversale e universale, che unisce artisti di generazioni e linguaggi differenti: il disegno.
DOVE
Quartiere Fieristico di Bologna, Padiglioni 25 e 26
Ingresso Costituzione
QUANDO
2/4 febbraio 2024
SPECIAL PREVIEW RISERVATA A VIP E ALLA STAMPA
giovedì 1 febbraio: dalle 11.00 alle 12.00
PREVIEW A INVITO
giovedì 1 febbraio: dalle 12.00 alle 17.00
VERNISSAGE A INVITO
giovedì 1 febbraio: dalle 17.00 alle 21.00
VENERDÌ 2 FEBBRAIO:
- dalle ore 11.00 alle ore 12.00 riservato VIP
- dalle ore 12.00 alle ore 20.00 apertura al pubblico
SABATO 3 e DOMENICA 4 FEBBRAIO: dalle ore 11.00 alle ore 20.00