Salve Margherita, il tuo percorso letterario è ricco di successi. Come descriveresti il ruolo della scrittura nella tua vita?
La scrittura per me è l’essenza della vita, è il mio rifugio e la mia cura. Scrivo fin da bambina. Ho cominciato con piccole poesie e testi teatrali per le recite di classe, poi mi sono appassionata alla letteratura e alla lettura di poesie e romanzi. Infine la passione è divenuta tanto importante e impegnativa da richiedere da parte mia un impegno a tempo pieno. I riconoscimenti sono arrivati piano piano e sono stati la spinta ad andare avanti, provando strade nuove e mettendosi sempre in gioco.
"La stanza dei segreti" è stato presentato in molte città e festival. Qual è stato il processo creativo dietro questo libro, e quali temi affronta?
Inoltre, come hai reagito alla recente selezione per Casa Sanremo Writers 2024 e all'invito al Palazzo Marino? Il processo creativo della silloge poetica “La stanza dei segreti” è partito dalla selezione delle poesie scelte in base alla tematica, alla musicalità, all’intensità, alla ricerca di un filo conduttore che desse senso al libro stesso. Scelta minuziosa condotta insieme al mio Editore Sheyla Bobba con la quale abbiamo costruito un percorso che è esploso nella raccolta. Il tema dell’amore è dominante in tutte le sue forme e in essa è possibile individuare diverse storie d’amore che s’intrecciano facendo del libro un romanzo in versi tutto da vivere scrutando gli anfratti della stanza dei segreti, custode di emozioni e misteri. La selezione a Casa Sanremo writers 2024 è stata una piacevole sorpresa, tanto piacevole quanto inaspettata e desiderata. L’esperienza dello scorso anno con la mia precedente raccolta, “Il vaso di Pandora” mi ha entusiasmato e gratificato portandomi una buona visibilità. Bello poter percorrere nuovamente questo cammino portando sotto il braccio una nuova silloge in un clima di festa come quello del Festival di Sanremo consapevole di essere invitata nel salotto letterario più prestigioso d’Italia.
A Palazzo Marino sono arrivata con nuovi testi poetici grazie alla collaborazione con l’Associazione culturale Beniamo Joppolo.
Hai ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali per la tua poesia. Come credi che la poesia possa influenzare e promuovere la pace nel mondo?
È attraverso la bellezza, la gentilezza, la musicalità e l’amore che si possono esprimere concetti di grande valore arrivando al cuore di chi legge o ascolta. Attraverso la poesia si può parlare di pace, rispetto e solidarietà. La poesia può salvare il mondo e i poeti hanno il dovere di farlo scrivendo e contagiando gli uomini di poesia.
La tua collaborazione con varie rubriche e associazioni ha un impatto significativo sulla tua produzione letteraria. Puoi parlarci di come queste collaborazioni contribuiscono al tuo lavoro?
Scrivere articoli di giornale su tematiche differenti, confrontarsi con cultori della materia, leggere e recensire libri di autori contemporanei, partecipare a conferenze letterarie arricchiscono e aiutano a costruire un profilo letterario sempre più ampio.
Hai partecipato a eventi prestigiosi come il Salone del Libro di Torino e il Festival Internazionale del Libro di Francoforte. In che modo queste esperienze hanno influenzato la tua prospettiva sulla scrittura e sulla sua ricezione pubblica?
Incontrare direttamente i lettori al salone del libro di Torino mi ha permesso di capire quanto la mia scrittura poetica e non possa raggiungere il cuore umano. Ho potuto comprendere cosa piace di me e dei miei libri e cosa deve essere migliorato o semplicemente approfondito. La fiera internazionale di Francoforte è altra cosa: si ha la possibilità di conoscere editori e autori provenienti da tutto il mondo e di aprire una finestra sul mondo. Si aprono nuovi orizzonti e si pensa in lingue diverse lasciando che il linguaggio universale della poesia, delle fiabe e dei romanzi unisca usi e costumi differenti. Lo scopo principale è lo scambio di idee e la collaborazione tra entità letterarie appartenenti a paesi diversi. Sembrerebbe il luogo ideale per costruire la pace e la cooperazione tra i popoli, almeno è sicuramente un punto di partenza per farlo.
Il tuo impegno sociale è evidente attraverso progetti come "Vita d'Artista". Come credi che gli scrittori possano contribuire al dialogo culturale e sociale?
Partecipando alle numerose iniziative culturali on line e in presenza dove approfondire argomenti di carattere sociale, letterario e culturale in genere. La rubrica “Vita d’Artista” mi ha permesso di approfondire la conoscenza della vita e delle opere di artisti di spessore amandoli, avvicinandoli e condividendoli con il pubblico in duetto con una mia grande amica scrittrice. Un progetto che mi ha dato grandi soddisfazioni. Tutto può far parte di un dialogo culturale ampio e diversificato con il quale crescere. Pertanto non posso fare altro che consigliare a scrittori come me di cercare occasioni come questa e farle proprie.
Con così tanti progetti in corso, qual è il prossimo capitolo per Margherita Bonfilio?
C'è un nuovo genere o tema che vorresti esplorare? Sono sempre pronta alle novità e a mettermi in gioco. È di questi giorni la scelta di partecipare a una iniziativa di letture poetiche on line in occasione dell’Avvento, per riscoprire il Natale attraverso le parole di grandi autori. Nel 2024 parteciperò a un progetto di lettura con i ragazzi delle elementari proponendo il mio libro di Storie fantastiche, parteciperò in maniera attiva a un laboratorio di poesia coinvolgendo ragazzi più grandi, parteciperò a Casa Sanremo Writers, a Fiere e tanto altro ancora, ma soprattutto scriverò.
La tua partecipazione a eventi come la Biennale di Milano e il Salotto Letterario di Casa Sanremo Writers 2023 è stata un successo. Quali opportunità vedi per gli scrittori emergenti in eventi di questo tipo?
Sono eventi che permettono di farsi conoscere in ambienti culturali di un certo spessore. Vetrine dove presentare le proprie opere ma soprattutto sé stessi. Gli incontri sono l’aspetto principale, quelli che ti permettono di spaziare e allargare gli orizzonti.