Il marketing digitale è un ambito in continuo sviluppo e che ormai inizia a coinvolgere qualsiasi settore e categoria merceologica. Gli strumenti per promuovere un'attività commerciale attraverso strategie digitali sono molteplici ma è opportuno prestare molta attenzione quando si parla di avvocati e studi legali. Vediamo come muoversi nell'ambito del marketing per avvocati e quali sono le tecniche che possono essere sfruttate senza violare la normativa vigente.
Marketing per avvocati
Per deontologia l'avvocato o lo studio legale è stato da sempre vincolato a rispettare determinati obblighi in tema di pubblicità e promozione dei propri servizi. La diffusione dei social network e l'ampio utilizzo di internet da parte degli utenti per reperire informazioni di qualsiasi genere ha con il tempo lievemente alleggerito la disciplina, permettendo così a questa figura professionale di sfruttare le potenzialità del web, con ovviamente alcune legittime limitazioni.
L'articolo 35 del codice deontologico, approvato dal Consiglio Nazionale Forense nella seduta del 22 gennaio 2016, disciplina infatti il dovere di corretta informazione indipendentemente dal mezzo di comunicazione utilizzato. Come sottolineato in precedenza, però, gli avvocati hanno per ovvie ragioni delle limitazioni rispetto ad altri professionisti o categorie merceologiche.
In sostanza, viene espressamente vietato l'utilizzo di banner pubblicitari su siti terzi, presentazioni che abbiano un carattere eccessivamente autocelebrativo, comparazione o (peggio) denigrazione della concorrenza, riferimenti di alcun tipo ai risultati raggiunti (come per esempio il numero di cause vinte), sconti o addirittura offerte di servizi a titolo gratuito utilizzate come strumenti promozionali e, infine, raccolta dei dati personali degli utenti senza il loro specifico consenso (in realtà quest'ultima componente vige anche per tutti gli altri settori in tema di GDPR).
Qualsiasi sia la specializzazione del professionista, avvocato del lavoro, avvocato penalista o civilista, vige quindi l'obbligo di condividere (anche attraverso i social network e il sito web) informazioni corrette, veritiere e che non siano in alcun modo autocelebrative. Nonostante queste limitazioni, è evidente però che la diffusione dei mezzi e strumenti digitali abbia in qualche modo obbligato anche il codice deontologico a rivisitare la normativa, dando più libertà di azione e permettendo così anche agli avvocati di sfruttare il mezzo di comunicazione più utilizzato del nuovo millennio.
