Tra questi, un giovanissimo Massimo Valenza affronta la sua prima missione tragicomica, che lo trasporta nel calderone ghiacciato delle anime degli aquilani. Ci sono le famiglie aristocratiche, come i baroni Saltalamula, c’è Imogene, serva scaltra, affascinante e coraggiosa, c’è l’artista Ottavio Coratella e c’è la neve scambiata per la Pantasima che, per credenza popolare, precipita il tetto di chi ha peccato.
Una storia, quella che si va a raccontare, scavata con fatica come un sentiero innevato. Di quelli che voltandosi sono di nuovo chiusi, tanta è la bontà del cielo nel precipitare sul Creato vite e dissapori di un’epoca andata. Era il 1956 e certe cose succedevano.
Alessio Paolucci.
Aquilano, classe 1992, nella vita, si occupa di diritto del lavoro e pratica quotidianamente la sua passione per la scrittura
È l’autore dei romanzi Le cartucce del ‘74 (Project, 2022) e L’ombra della congiura (Kaba Edizioni, 2010).
Nel 2013 pubblica il racconto Non c'è viola senza spine nella raccolta d’autori vari Oschi loschi. Storie per attaccar bottone.