L’edilizia un settore sempre meno professionale:
In questo articolo vogliamo fare il punto della situazione sulla professionalità in campo edile e non solo. Con noi ritroviamo il Dott. Giuseppe Pasqua titolare dell’impresa di decorazioni e design Pasqua & Co.
Ringraziandolo anticipatamente per il tempo da lei dedicatoci andrei dritto al nodo della questione.
- C’è professionalità nel suo settore?
Grazie mille per avermi nuovamente interpellato per un problema che affligge da anni il settore dell’ edilizia.
Purtroppo no, mi spiego, la maggioranza dei lavoratori in campo Edile, soprattutto in quello della decorazione, non ha competenze necessarie per poter garantire un lavoro a “Regola d’Arte”
- Nello specifico cosa intende?
Molti “lavoratori” si improvvisano decoratori, muratori, avvolte anche idraulici ed elettricisti, quest’ultimi meno dato che devono presentare certificazione a fine cantiere, ma per la stragrande maggioranza basta aprirsi una partita iva ed il gioco è fatto, si diventa subito artigiano capaci! Senza la minima competenza sui vari tipi di materiali, sulle schede tecniche dei prodotti che andranno ad utilizzare, ecc…
”l’ignoranza Edile” questo è il problema principale! Ci si trova a competere con improvvisati e disperati, paragonando e livellando tutti verso il basso, compreso i preventivi.
- Dott. Pasqua scommetto che lei avrebbe una soluzione in merito o sbaglio?
Una soluzione ci sarebbe, ma, ci vorrebbe una buona dose di volontà, coraggio, sia da parte delle istituzioni che dei comuni e non solo, basterebbe chiedere a chi ha volontà di intraprendere un determinato settore edile artigiano, quindi, prima di aprire una qualsiasi partita iva, l’obbligo di frequenza di almeno tre anni in un istituto tecnico, una sorta di “Arti e Mestieri” specifica per il tipo di settore che si andrà a richiedere la partita iva, in alternativa almeno tre anni di apprendistato in una impresa artigiana, che abbia non meno di dieci anni di storico alle spalle, questi tre anni dovranno essere pagati interamente dallo stato, senza gravare sull’ artigiano o l’impresa, dato che il datore di lavoro sta svolgendo un secondo lavoro, ovvero quello di insegnante, maturando un futuro lavoratore, che a sua volta aprirà la sua attività, che pagherà a sua volta le tasse.
Naturalmente tutti le imprese artigiane dovranno essere in regola con tutti i versamenti del caso, cosa contraria, non potrà svolgere questo tipo di servizio ed attività.
- Non sarebbe male, non è detto che in futuro non possono nascere degli istituti dedicati al settore edile.
Si spera sempre, ma come anticipato, occorrerebbe la buona volontà di più enti, le politiche passate e presenti, hanno sempre avuto una visione del lavoro e del lavoratore a breve termine, mai proiettata verso il futuro, il settore dell’artigianato tra qualche decennio sarà di bassissimo livello, non ci saranno che poche eccellenze, basti vedere i lavoratori utilizzati per i vari bonus edilizi. Volontà e speranza, viaggiano sempre in parallelo, ma quasi mai bastano.
La ringrazio Dott. Pasqua per questa ennesima chiacchierata, proficua come sempre, per fare luce su un problema non del tutto scontato, sperando, come ha afferma anche lei, che chi di dove, prenda a cuore il futuro di molti giovani, futuri lavoratori.
