Al Salone Internazionale del libro di Torino si presenta con La casa in riva al male per i tipi di SBS Edizioni.
Come spunto il terribile delitto di Cogne. L’indimenticabile tragedia che vide in conclusione Anna Maria Franzoni, madre del piccolo Samuele Lorenzi, colpevole di infanticidio il 30 gennaio 2002. Nella fatica letteraria di Pasquali non troviamo un processo al caso, ma una serie di riflessioni che, con molta probabilità, non pochi si sono trovati a formulare.
Benvenuto Dario, prima di parlare del tuo libro ci vuoi raccontare della tua carriera letteraria e di come sei arrivato alla tua ultima pubblicazione?
Ho la passione per i libri e per la scrittura da quando avevo undici anni. Ho scritto il mio primo racconto a quindici anni. A 23 anni fui premiato, nel 1986, al “Premio Alessandro Manzoni per giovane Romanziere”, che aveva Carlo Bo e Lorenzo Mondo in giuria. Ho pubblicato il mio primo libro di narrativa nel 1987 a 24 anni.
Nella vita reale mi sono laureato in ingegneria e ho cominciato a lavorare come ingegnere, ma ho continuato nel mentre a leggere e scrivere. Mi sono appassionato ai libri di Kundera, Roth, Easton Ellis, Handke, Baricco e tanti altri, ho pubblicato fino ad oggi otto libri, compreso “La casa in riva al male”. Ho mantenuto l’interesse per la letteratura internazionale, anglosassone, nordica in particolare. Di me dico che da grande farò lo scrittore a tempo pieno, perché la mia aspirazione è quella di scrivere finalmente quel libro che vorrei tanto leggere e che ancora non ho incontrato.
Quale riflessione ti ha spinto a scrivere questo libro? Ce lo racconti?
“La casa in riva al male” nasce come pura reazione emotiva al terribile e inaccettabile “caso” di cronaca del 2002, in cui una mattina un bambino fu ucciso nel letto dei suoi genitori con ripetuti colpi alla testa.
Io fui molto colpito dalle figure di contorno del caso, al di là della madre: il padre-marito, il fratello del bambino, la psicologa, altre figure esterne, la famiglia della madre molto presente. Per cui ho deciso di provare a capire, attraverso lo sguardo profondo e intuitivo della scrittura, cosa potesse essere successo in quella casa, al di là dei fatti giudiziari e legali, ma provando a scavare nei sentimenti, nei pensieri, nelle emozioni, nelle storie dei protagonisti.
Nell’invenzione letteraria de “La casa in riva al male” esattamente venti anni dopo l’uccisione del bambino un aspirante scrittore trova nella soffitta della casa in cui vive da tempo alcuni fogli manoscritti, che raccontano la storia di quel delitto.
Nelle pagine finali del libro viene finalmente identificato il luogo in cui la violenza nasce, proprio all’interno di una famiglia all’apparenza normale e felice, dove il peso della religione, il giudizio degli altri e la difficoltà a sentire amore opprimono e creano sofferenza.
A febbraio 2023 eri tra i protagonisti di Casa Sanremo Writers, ora al SalTo23, la tua attività letteraria sta prendendo sempre più spazio nella tua vita…
Quando è dove ti possiamo incontrare a Torino?
Sarò impegnato in un FuoriSalone da CioccolatItaiani, al Centro Commerciale Lingotto, il 19 maggio alle 16, per un firmacopie e chiacchierata con i lettori, al Salone di Torino ufficialmente sabato 20 maggio alle 20 allo Stand H27 padiglione 2 per la presentazione. Negli altri giorni sarò in ogni caso lì in giro a seguire incontri e presentazioni.