può muoversi libera in un tempo sgombro, il momento più libero di tutta la giornata. La metropolitana è una straordinaria raccolta pubblica di spazi privati. Tutti i giorni ingrano nel sistema, meccanismo che ogni giorno contribuisco ad aliare, ottimizzare, perfezionare, ed ogni giorno, in ogni ritaglio, di tempo e di carta, scrivo, ascolto, osservo e scrivo. Questo mondo, il nostro mondo, che sento scricchiolare e mi domando: da dove passerà la crepa?"
Come impiega i pensieri un impiegato, pigiato sul metrò? Cosa sceglie di immaginare? Sceglie o è scelto? Chi popola la nostra mente? Quali luoghi più o meno reali e quali esseri più o meno umani? Quanto siamo consapevoli dei nostri gesti quotidiani? e dei nostri desideri più o meno lontani? Si può scendere dall’impalcatura prima che sia troppo tardi? O non bisogna fuggire, bisogna stare nel giorno, perfezionarlo, arredarlo, renderlo abitabile? Bisogna uscire da noi stessi! Ma gli altri chi sono? Passo più tempo con il pc che con gli umani. Più con il mouse che con le mie mani. Che rapporto c’è tra uomini e macchine? Siamo padroni dei droni o servi del server? Tante domande, qualche risposta: non lasciamo che ogni giorno senza meta, si ripeta, nel nostro chiuso e piccolissimo pianeta.
Daniele Reimondo, nato a Genova nel 1972, vive a Milano. Figlio, padre, marito, amico, architetto, ballerino, poeta.
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