Il futuro immaginato dalla fantasia di Aldo Nicolaj è un futuro strano, strampalato. Tuttavia ci sembra credibile, possibile.
Quasi un universo parallelo. Un mondo che ha capovolto la scala dei valori e ridotto l’amore ad una combinazione di molecole e l’ambiente ad una grigia pianura di veleni. Inquinamento ambientale e morale che annerisce persino i canarini.
Delitti e ciminiere. Manichini più che persone. Eppure lo spettacolo promette divertimento e suspense. Un tocco di rosso-rosa squarcia il grigio dello smog. Gilda, l’ultima romantica rimasta in questa Metropolis futuribile dove non c’è più un albero né un filo d’erba, è sospettata di aver avvelenato tre mariti.
La donna coltiva ancora fiori colorati e profumati ed alleva canarini veri in un mondo dove ormai tutto è di plastica perché la plastica non sporca e non dà fastidio. Il commissario Pietro Bon, incaricato delle indagini, nuovo arrivato in paese, si lascia lentamente ed inesorabilmente affascinare dalla donna. Tra antenne e fabbriche inquinanti, con ironia e moderato pessimismo l’inchiesta va avanti tra incontri galanti e autopsie.
Alla fine, il solerte investigatore troverà l’amore o si candiderà invece ad essere la prossima vittima della fascinosa Gilda?