Note di pioggia cadono dal cielo quasi a ricordare il ticchettio del tempo scandito da meccanismi circadiani. Pozzanghere fugaci immortalano attimi di vita considerati da una finestra, modificando il proprio stato con increspature che vanno un po’ qua un po’ là. Alberi alleggeriti del loro solito ornamento nonché aspetto gioviale mostrano ossature scolpite dalle intemperie. Non è dato sapere se i cieli sappiano delle stagioni, tuttavia spesse volte questi piangono a tal domanda inondando il mondo di vita nitida proficua per fiori e frutti dai mille colori; seppur gli uomini se ne servano per placare la sete oltre la conoscenza. Scorre il sapere tra voci e idee che affollano le strade, nei giorni in cui la tranquillità diviene un raro bocciolo da porre in dono a chi in cuor giace, mentre timidi tramonti colorano il lontano osservare. E’ in arrivo Natale, prepariamoci a ricordare tutto ciò per cui vale la pena lottare poi con alberi decorati e balconi da agghindare, senza troppo ponderare, un vestito caldo andiamo ad indossare. Abbracci lunghi dobbiamo dedicare quindi mai lesinare il volerci amare, poiché il freddo ci ricorda quanto è bello uniti restare, per meglio l’animo scaldare. Siamo desideri che vagano in un cammino incessante fatto di ricerche, nella speranza d’incontrare noi stessi e porre le giuste domande.
Vincenzo Naturale
