Milano, ottobre 2022 – Il funzionamento di un’ipoteca giudiziale si basa sul diritto, da parte di un creditore, di inoltrare richiesta esplicita e formale di ipoteca su un bene immobile del debitore, sul quale potrà quindi rivalersi nei termini di legge. Nel concreto, come spiega il team di Credit Group Italia, società che si occupa con competenza e professionalità della gestione e del recupero dei crediti, un creditore in possesso di un titolo esecutivo ottenuto tramite il Giudice competente ha la possibilità di predisporre la nota di iscrizione da presentare alla Conservatoria dei Registri Immobiliari.
Quest’ultima si incaricherà di trascrivere l’ipoteca in un apposito registro. L’operazione ha dei costi a carico del creditore, tenuto a versare un’imposta pari al 2% dell’importo del credito, oltre a imposte di bollo e tassa ipotecaria. Una volta ottenuta l’ipoteca giudiziale, questa rimarrà valida per i successivi vent’anni e potrà essere rinnovata, purché si provveda a farlo entro la scadenza, per ulteriori vent’anni.
Un’ipoteca scaduta non può invece essere semplicemente rinnovata, ma se fosse necessario andrebbe avviata, a carico del creditore, una nuova richiesta. Nel caso l’immobile fosse oggetto di più di un’ipoteca, le pretese dei diversi creditori verrebbero accodate e soddisfatte progressivamente, facendo riferimento alla data di iscrizione. Un’ipoteca giudiziale deve essere necessariamente pubblica. Chiunque sia interessato all’acquisto di un immobile ha infatti diritto di accertarsi, consultando i registri immobiliari, che sullo stesso non gravi un’ipoteca, e di poter verificare questa informazione autonomamente.
L’ipoteca giudiziale si estingue insieme al debito, ovvero nel momento in cui il debitore completa il pagamento di quanto dovuto al creditore. L’estinzione dell’ipoteca non coincide però con la sua cancellazione dal registro, passaggio ulteriore che si rende necessario affinché l’immobile recuperi pieno valore sul mercato. Servirà una richiesta formale di cancellazione, avanzata dal proprietario dell’immobile che abbia soddisfatto il debito all’origine dell’ipoteca, e un atto notarile che attesti la conseguente rinuncia alle pretese sull’immobile da parte del creditore. Le spese (oneri e tasse) relative alla cancellazione dell’ipoteca sono a carico del proprietario dell’immobile.
Fonte notizia
creditgroupitalia.it recupero-crediti ipoteca-giudiziale-sulla-casa-cos-e-e-come-funziona