Essere ospiti del Salotto delle Celebrità è stato un vero piacere: poter stare a contatto con una realtà così apparentemente distante dal mondo della Giurisprudenza è stato a dir poco entusiasmante. L’intervista con la bravissima Emanuela Tittocchia in primis, camminare sul red carpet insieme ad artisti internazionali e poter godere di quell’atmosfera cinematografica hanno avverato un nostro grande sogno.
Come avete vissuto l’atmosfera del festival in un clima di normalità dopo la pandemia?
È stato come respirare finalmente una boccata d’aria fresca, dopo tantissimo tempo. Noi siamo di Brescia, una delle città più colpite dalla pandemia, abbiamo avuto tutti paura gli anni passati. Vedere ora la luce in fondo al tunnel, poter tornare a vivere finalmente senza mascherina, poter abbracciare nuovamente, stringere la mano, avvicinarsi senza paura a chi ha goduto insieme a noi di questo magico evento è stato meraviglioso.
Com’è il vostro rapporto col cinema e quali film vi emozionano di più come genere?
I nostri gusti cinematografici negli anni sono cambiati, ovviamente. Per entrambi restano infinitamente interessanti i film che raccontano storie vere, pellicole che trovano riscontro nella realtà o semplicemente film che impartiscono lezioni di vita. Le storie fini a se stesse lasciano sempre il tempo che trovano; cerchiamo più che altro, e parlo per entrambi, racconti che non passino mai di moda e spiegazioni a eventi realmente accaduti, come i docufilm.
La pellicola della vostra vita?
Monica: Senza ombra di dubbio, Il miglio verde. Un film che mi ha cambiato letteralmente la vita, che ha reso ancora più forte il mio senso di giustizia, quel fuoco che da anni ardeva in me e mi spingeva a fare scelte sempre più importanti e radicali. Il miglio verde ha chiarito in modo netto nella mia mente che il divario tra giusto e sbagliato, tra buoni e cattivi è semplicemente una linea sottile che si fa sempre più labile a seconda delle situazioni. Sapere che non esistono schieramenti netti e posizioni indiscutibili mi ha aiutato nella professione di avvocato.
Matteo: Beh, siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Per me, tra tutti, il film che ha fatto più riflettere e che mi ha accompagnato nel cammino dell’avvocatura finora è indubbiamente Erin Brockovich: Forte come la verità, con la mitica Julia Roberts; una pellicola entusiasmante, piena di riferimenti alla vita odierna e basata su una storia vera. Ogni volta che riguardo quel film mi emoziono, mi riporta indietro all’essenza più vera e pura del Diritto, quella di proteggere con la Legge i più deboli. Se per caso ve lo foste perso, recuperatelo! Merita davvero.
I vostri prossimi progetti della vostra attività per i mesi che verranno?
Ne abbiamo davvero tanti! Sono mesi intensi e frenetici. Per noi che ci occupiamo del Diritto e del sovraindebitamento, questo periodo è pieno di novità, non per ultima l’arrivo del CCII, che rivoluziona un po’ tutto. E poi ci sono tante altre novità in arrivo, ma non vogliamo svelare ancora nulla… l’effetto sorpresa è tutto!