na serata dedicata ai temi di immigrazione e accoglienza. L’iniziativa è promossa dalle Acli di Arezzo che, alle 18.00 di venerdì 9 settembre, ospiteranno don Massimo Biancalani per presentare il suo libro “Disobbedisco e accolgo” in cui viene raccontata una coraggiosa testimonianza di apertura ai migranti. L’appuntamento, a partecipazione libera e gratuita, si terrà alla libreria La Feltrinelli Point e nasce come occasione di approfondimento, riflessione e confronto attraverso le parole di un sacerdote che dell’accoglienza degli ultimi ha fatto la sua missione di vita.
Don Biancalani ha reso la chiesa pistoiese di Santa Maria Maggiore a Vicofaro un vero e proprio centro di accoglienza, andando a raccogliere l’appello di Papa Francesco ad aprire le porte e facendo affidamento sul sostegno di tanti volontari. La sua parrocchia è diventata un “ospedale da campo per migranti” e ha costituito una comunità orientata al ricovero, al sostegno e all’assistenza, con un progetto che nel corso degli anni ha trovato difficoltà, ostacoli, rischi, impedimenti burocratici e gestionali, oltre a recriminazioni, insulti e minacce. L’esperienza di Vicofaro è però continuata senza sosta, con don Biancalani che ha più volte ribadito come la sua disobbedienza civile fosse un’arma per affermare la giustizia sociale, per combattere contro leggi non giuste, per difendere l’umanità e il Vangelo. Tutto questo è raccolto e sintetizzato proprio nel libro “Disobbedisco e accolgo” che, pubblicato da San Paolo Edizioni e aperto dalla prefazione del noto conduttore televisivo Diego Zoro Bianchi, è un manifesto del pensiero e dell’azione del sacerdote pistoiese che trova il proprio perno nel messaggio evangelico “Ero straniero e mi avete accolto” e che sarà argomento di dibattito nel corso della serata delle Acli. «Le problematiche di accoglienza e integrazione - spiega Luigi Scatizzi, presidente delle Acli, - sono da tempo al centro delle riflessioni dell’universo aclista: con questa iniziativa proponiamo una testimonianza forte per far riflettere e non lasciare indifferenti».