Milano, giugno 2022. Sono numerose le persone che si ritrovano a segnalare e criticare la condotta professionale di un medico e valutare se agire (in sede civile e/o penale) nei confronti del responsabile di interventi sbagliati o cure inefficaci. Il problema, quando si parla di errori dovuti alla malasanità, è verificare prima di tutto che vi sia una connessione di tipo causa-effetto tra il danno causato al paziente e la condotta del medico o della struttura sanitaria che hanno erogato la prestazione.
Per questo motivo, è bene seguire un iter preciso prima di ogni azione (civile e/o penale). In primo luogo, è fondamentale far esaminare ad un legale esperto tutta la documentazione sanitaria a disposizione, per poi, attraverso visite medico-legali e perizie, stabilire se il danno può per legge dare diritto ad un congruo risarcimento. A questo proposito, è bene sottolineare che il danno da malasanità si accerta nel caso in cui al paziente e/o ai suoi familiari siano state causate:
- una lesione fisica, non per forza invalidante;
- un impedimento del diritto di scelta (ad esempio, nel caso non siano state fornite le informazioni necessarie per decidere se procedere o meno con le cure);
- un decesso.
Una volta individuato il tipo di danno, occorrerà poi provare secondo legge che poteva essere evitato nel caso ci si fosse attenuti alle linee guida prescritte dalla scienza medica. Solo a questo punto è possibile parlare di nesso causale e, in sede di giudizio, quindi, di danno causato da:
- un errore medico, vale a dire una svista, un’imprudenza o una negligenza legate a un singolo individuo;
- una carenza della struttura ospedaliera, sia questa legata alla scarsa igiene o all’inadeguatezza delle infrastrutture e del personale non medico.
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www.studiolegalescaramuzzo.it malasanita-ed-errore-medico-definizione-e-significato