Milano, marzo 2022. Non bisogna necessariamente essere nuotatori provetti per avere dell’acqua nelle orecchie: infatti, può capitare che qualche goccia entri nel canale uditivo anche quando ci si immerge nella vasca da bagno o si fa la doccia.
Se normalmente basta attendere poco tempo perché l’acqua defluisca, in alcuni casi possono formarsi accumuli di liquido, con un conseguente arrossamento dell’orecchio, che di solito si accompagna a un persistente pizzicore e a una percezione dei suoni ovattata.
L’umidità persistente all’interno del condotto uditivo, assieme a funghi e batteri, è inoltre la principale causa dell’otite esterna, patologia che si manifesta con:
ingrossamenti dei linfonodi del collo;
perdita dell'udito;
forte dolore all’orecchio, al collo e anche alla testa.
In questi casi è bene consultare il medico di base, che potrà optare per una terapia antibiotica locale.
Per favorire l’uscita dell’acqua dalle orecchie ed evitare l’insorgenza delle otiti è possibile provare a mettere in pratica uno dei seguenti rimedi:
inclinare la testa e tendere il lobo dell’orecchio, muovendosi avanti e indietro per spingere fuori il liquido;
applicare sull’orecchio esterno un impacco caldo, per favorire la dilatazione del condotto uditivo. In alternativa, si può utilizzare l’aria calda di un asciugacapelli;
utilizzare una soluzione a base di perossido d’idrogeno, comunemente nota come acqua ossigenata, da diluire e versare nell’orecchio a piccole gocce. Questo rimedio è molto utile quando, oltre all’acqua, nell’orecchio esterno si sono formati accumuli solidi di cerume.
L’acqua nelle orecchie, se fatta uscire in maniera non appropriata, può infine compromettere le nostre capacità acustiche; per questo gli esperti di Starkey Hearing Technologies, che da oltre 50 anni si occupano della salute dell’udito, consigliano di:
non inserire alcun oggetto nel canale uditivo;
evitare di usare i bastoncini per le orecchie “cotton-fioc”: questi spingono i residui di cerume verso il fondo del condotto uditivo e seccando potranno graffiare le pareti dell’orecchio esterno e provocare infezioni, oltre che causare danni alla membrana timpanica;
evitare di usare le unghie o le dita all’interno dell’orecchio: infatti possono graffiare le pareti dell’orecchio esterno e provocare infezioni, oltre che causare danni alla membrana timpanica.
Fonte notizia
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