Il Piccolo Principe in scena a Firenze con Marco Predieri

In prima nazionale a Firenze, sul palco del Teatro di Cestello, che ne è anche produttore, va in scena fino al 6 marzo la nuova edizione de "Il Piccolo Principe" di Antoinede Saint-Exupéry con la regia di Raffaele Totaro e nel ruolo di protagonista Marco Predieri. Un adulto per un personaggio bambino. La scelta spiegata dal suo interprete.

               

FIRENZE -  “Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano”. E' proprio a quei grandi, che hanno scordato il fanciullo che erano e che ancora nascondono dentro che parla il “Piccolo Principe”, la celebre opera di un aviatore, un poeta visionario, Antoine de Saint Exupéry, scomparso in guerra a soli 44 anni. La regia è di Raffaele Totaro mentre il protagonista non sarà vestito, come spesso è stato, da un attore bambino, bensì da un artista navigato e soprattutto adulto: Marco Predieri. Un scelta? “Si molto precisa – spiega Predieri – Io stesso inizialmente sono rimasto un po' stupito della proposta … ma ne ho capito il senso presto. In realtà in scena ho una proiezione esterna, una creazione artistica di Cecilia Micolano, che visivamente rappresenta il nostro Principino. Dunque perché un adulto ... In realtà credo sia molto semplice. Il Piccolo Principe come l'aviatore, a cui racconta la sua storia, sono entrambi proiezioni dello stesso autore, che non fa mistero, fin dalle prime parole, di non trovarsi troppo a suo agio nel mondo dei grandi. Il Piccolo Principe che arriva da un lontano pianeta in fondo non altro che quel fanciullo che siamo stati, che si stupiva per una rosa, ma che era già assai più saggio dell'adulto che siamo diventati. La distanza non è fisica in questo caso ... l'asteroide da cui proviene è un punto nel nostro passato, è una distanza temporale.  Il suo arrivo ci deriva da dentro, e non casualmente nel momento dello sconforto, della solitudine e della difficoltà, anche a capire. Siamo stati tutti quel piccolo principe … solo che poi ci siamo evoluti dimenticandolo, anzi siamo involuti senza realmente crescere”. E' dunque molto più di una favola questo testo. “Eh sì … certo l'opera arriva a tutti, come una favola, ma ha diversi piani di lettura – prosegue l'attore – credo che andrebbe letto più volte e a diverse età nelle nostre fasi della vita. Io sono scioccato e impressionato che mi capiti proprio oggi, e alla stessa età del suo autore, per altro, di portarlo in scena, con tutto quello che sta succedendo, con la guerra alle porte, con i morti sotto casa … e dopo due anni tremendi di isolamento. Per me è quasi catartico e spero lo sia per il pubblico che vorrà venire a trovarci. Si va in scena con l'animo pesante, ma abbiamo bisogno anche di leggerezza per poter proseguire, tutti e nonostante tutto, il viaggio. Proveremo a darla con i miei colleghi. La leggerezza di un sogno poetico”. Oltre alle creazioni di Cecilia Micolano lo spettacolo si avvale delle opere di Alessandro Benedetti per la scenografia multimediale, che insieme agli interpreti crea un semplice intreccio dove le emozioni giocano con le luci e con le frasi e gli incontri fantastici che vivono nel romanzo. Accanto a Marco Predieri, l'aviatore sarà impersonato da Graziano Dei. Angela Tozzi annoderà il filo della narrazione e a materializzare i diversi incontri si alterneranno Debora Petracchi, Duccio Cirri e Marco Vitale. Prenotazioni al numero 055.295609, oppure via mail: prenotazioni@teatrocestello.it. A Firenze - Teatro di Cestello - fino al 6 marzo.

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