L'impegno della Fondazione Severino "Legalità e Merito" nelle parole di Paola Severino, Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli e promotrice del progetto.
Paola Severino: educazione alla legalità e promozione del merito e del talento per costruire il futuro
Nata su iniziativa di Paola Severino, la Fondazione "Legalità e Merito" sostiene detenuti e detenute in difficoltà non solamente garantendo patrocinio gratuito ma anche promuovendo lo sviluppo di percorsi di formazione e di reinserimento sociale e lavorativo. La giurista e Vicepresidente dell'Università Luiss Guido Carli maturò l'idea quando un detenuto di Poggioreale, insistendo per essere trasferito nell'isola-penitenziario di Gorgona, le mostrò la foto del nipotino e disse: "Voglio che sappia che ho un lavoro e lì fanno corsi per cuochi". Oggi, a distanza di due anni, può essere considerata a tutti gli effetti una intuizione vincente, come dicono i risultati presentati lo scorso 11 dicembre: per Paola Severino poter dare loro una speranza per il futuro significa soprattutto educare alla legalità e sostenere il merito e il talento. È in questa direzione che guardano i progetti promossi dalla Fondazione: i corsi di sommelier per i detenuti di Rebibbia all'Hotel Hilton, quelli per operatore cinofilo, i corsi di teatro e di scrittura, quello di analista finanziario. D'altra parte le linee ispiratrici dei progetti della Fondazione si rinvengono in un progetto costruito in Luiss dalla Professoressa Severino e che oggi vede ben 140 allievi dell'Università volontari per la diffusione nelle scuole e nelle carceri minorili dei valori di legalità e merito.
Luiss, Paola Severino: reinserimento sociale, ogni iniziativa può portare benefici
"La legalità è una straordinaria opportunità di inclusione sociale e l'educazione è una leva fondamentale per combattere la piaga della corruzione, tradizionale antagonista del merito", ha sottolineato Paola Severino nel corso dell'evento: per questo "ho voluto creare questa Fondazione, a supporto dei soggetti svantaggiati e delle persone detenute, nella convinzione che offrire percorsi di formazione, prospettive lavorative e opportunità di inserimento possa costituire un primo passo per trovare la forza di reagire e guardare con più fiducia al proprio futuro". Tra gli interventi anche quello di Davide, in carcere per dieci anni per reati associativi gravi e ora laureato con 110 e lode: "Come dice la professoressa Paola c'è da entrare nel carcere e vedere quell'ambiente". D'altronde il momento dell'uscita dal carcere è così difficile che addirittura c'è chi non presenta istanza di scarcerazione: "Le istituzioni fanno il possibile per il reinserimento ma i mezzi sono limitati, ogni iniziativa può portare benefici", ha spiegato la Vicepresidente dell'Università Luiss Paola Severino.