Dobbiamo prenderci la corretta RESPONSABILITA’
“Regola Aurea”: Cerca di non fare agli altri ciò che non vorresti che gli altri facessero a te!
Tra molti popoli, in molti paesi e per molti secoli, ci sono state versioni di quella che viene chiamata la “Regola Aurea”.
Quella data sopra è la versione che riguarda le azioni dannose.
In questa situazione di pandemia, usare i corretti protocolli nel pieno rispetto degli altri è l’unico modo per evitare potenziali contagi, al di là di quello che ci viene richiesto dalle direttive ministeriali.
Solo un santo potrebbe passare tutta la vita senza mai danneggiare nessuno. Ma solo un criminale fa del male alle persone attorno a lui senza pensarci due volte. A parte i sensi di “colpa”, di “vergogna” o la “coscienza sporca”, che possono essere piuttosto reali e negativi, è anche vero che tutto il male che una persona fa può ritorcersi contro di lei.
Non tutti gli atti dannosi sono riparabili: si può commettere un atto verso un’altra persona che non è possibile ignorare o dimenticare. …
Questa versione della “Regola Aurea” è utile anche come verifica. Quando si persuade qualcuno a metterla in pratica, la persona può capire che cosa sia un atto dannoso. Le fornisce la risposta su che cosa sia male. La questione filosofica del fare il male, il dibattito su ciò che è sbagliato, riceve risposta immediata su base personale: vorresti che succedesse a te? No? Allora si deve trattare di un’azione dannosa e, dal punto di vista della società, di un’azione sbagliata. Questo può risvegliare la coscienza sociale. Può portare a decidere che cosa si debba o non si debba fare.
Se riesci a persuadere gli altri a mettere questo in pratica, scrive L. Ron Hubbard in questo precetto de La via della felicità - avrai offerto loro un precetto in base al quale poter valutare la propria vita e, a qualcuno, avrai fornito la possibilità di riunirsi alla razza umana.
Fonte notizia
www.laviadellafelicita.org