Insieme disegnano una specie di buffa ranocchia, con delle orecchie. Poi la colorano con i colori dell’arcobaleno, perché sono bellissimi e anche perché la mamma dice che in questo periodo è un simbolo di speranza. Lui vuole metterle anche delle margherite che ha raccolto in giardino e la mamma gliele incolla sulla testa, così diventa ancora più carina. Manca solo il nome. La chiamano Clorinda, come quella villa splendida, con quel parco gigantesco e i grandi alberi, dove ogni tanto mamma porta Elia a passeggiare. Una villa nel paese, sede del municipio. Clorinda è un nome bellissimo, le sta proprio bene e poi la mamma gli dice che è il nome di una guerriera, un’eroina e lui adora gli eroi! Clorinda nasce nel mondo della fantasia e cresce in quello della creatività. Non sarà bellissima, ma è divertente e sorride sempre. L’hanno inventata un bambino e la sua mamma, perché potesse mangiare un cattivissimo, malvagio virus che sta creando molti problemi e altrettanta sofferenza. Clorinda mangia gli insetti ma nulla le impedisce di divorare anche i virus, soprattutto quelli più cattivi. Lei ha i colori dell’arcobaleno e delle margherite sopra la testa. Le piace il cioccolato e stare in giardino. Clorinda diventa un’amica con la quale condividere le giornate e soprattutto fare una cosa nuova: esplorare la natura.
“Clorinda e il tempo sospeso” è edito da Bertoni Editore. Testi di Elena Pagani e illustrazioni di Giulia Stucchi.
Fonte notizia
www.bertonieditore.com shop it libri 830-clorinda-e-il-tempo-sospeso.html