Più luce! non fu l’ultima frase di Goethe; le sue vere ultime parole furono in realtà raccolte da un ragazzino che divenne così l’ultimo frammento vivente del poeta. Tale il punto di partenza di Né alcuna traccia di te. Dalla Weimar di Goethe fino alla Berlino degli anni Novanta del secolo scorso, il romanzo segue di generazione in generazione le vicissitudini delle parole-feticcio e dei loro depositari.
Nel porre in contrasto la vita effimera dei ‘contenitori’ e ‘l’immor-talità’ delle parole del poeta sullo sfondo di un mondo assurdo e grottesco, Né alcuna traccia di te ci parla dell’importanza della letteratura per la nostra vita, e al tempo stesso della nostra inadeguatezza di fronte alle sue promesse e alle sue rivelazioni.
Marco Dorati
Classe ‘65. Ricercatore di lingua e letteratura greca presso l’Università di Urbino “Carlo Bo”, dove insegna. Ha pubblicato due monografie: Le Storie di Erodoto: etnografia e racconto, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, e Finestre sul futuro. Fato, profezia e mondi possibili nel plot dell’Edipo Re di Sofocle, Fabrizio Serra. Il suo primo romanzo, Trappola per vespe, è stato pubblicato da Edizioni Leucotea nel 2019.
Una sua raccolta di racconti (Professorenmensa, Edition Monhardt) è stata pubblicata a Berlino nel 2020.