E' uscito per Iacobelli Editore in tutte le librerie e sui principali store digitali (da Amazon a IBS, da Libraccio al sito dello stesso editore), il libro che racconta i 100 momenti di gloria nella storia delle “Leggende Olimpiche”.
Scritto da Giampiero Vigorito, con la prefazione di Sandro Fioravanti e con la partecipazione di alcuni dei più appassionati scrittori e giornalisti sportivi, il volume nasce da una serie di programmi andati in onda su Radio3 Rai in due cicli di 36 puntate trasmessi alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012 e Rio 2016, esperienza che l’autore si accinge a proseguire in occasione dei prossimi Giochi di Tokyo.
Sulla scia di quei programmi e in anticipo di un mese sulla cerimonia d’inaugurazione delle Olimpiadi giapponesi il prossimo 23 luglio 2021, quando la torcia arriverà nello Stadio Olimpico della capitale, il volume (288 pp., 28.00 €) rievoca le imprese memorabili di atleti che hanno emozionato e commosso il mondo, arrivando persino a mutare il corso della storia. Dalla medaglia d’oro del lampo d’ebano, Jesse Owens, nella Berlino del 1936 alla paura di volare del più grande pugile di tutti i tempi Cassius Clay, fino alla grazia ineguagliabile delle ginnaste Olga Korbut e Nadia Comaneci, senza dimenticare altre leggende del nuoto come Mark Spitz, Ian Thorpe o Michael Phelps e dell’atletica come Paavo Nurmi ed Emil Zatopek, Sebastian Coe e Steve Ovett per poi tagliare virtualmente il traguardo con i dominatori della velocità come Carl Lewis e Usain Bolt.
“Leggende Olimpiche – i 100 momenti cruciali che hanno infiammato i Giochi Olimpici” è una lettura estiva, imperdibile per immergersi nel clima dei Giochi Olimpici di Tokyo e per riscoprire l’archivio dei ricordi “che ci hanno accompagnato negli anni, davanti alla radio o a una televisione a colori o in bianco e nero, in un salotto inondato da amici o in completa solitudine, a un orario impossibile o sprofondati su un divano in pieno giorno”, come dice l’autore. Nelle pagine che ripercorrono memorie, aneddoti e curiosità sulle più straordinarie imprese sportive, non manca una nota d’orgoglio per le storie di italiani e italiane sul podio: Pietro Mennea, Sara Simeoni, i fratelli Abbagnale, Novella Calligaris, Jury Chechi, Valentina Vezzali, Federica Pellegrini e molti altri indimenticabili campioni.
“Il libro – conclude l’autore – è dedicato a quelli che ricordano dove erano quando Pietro Mennea superò sul filo di lana nei 200 di Mosca Alan Wells o quando gli Abbagnale vinsero il loro primo oro tra le urla di Galeazzi o quando Carlos e Smith alzarono al cielo il loro guanto di protesta”. Un percorso narrativo corredato da 300 fotografie per rivivere con la XXXII edizione dei Giochi a 5 cerchi l’entusiasmo delle sfide, il sapore del trionfo, sogni e traguardi di 100 miti leggendari.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE
Giampiero Vigorito inizia la sua carriera giornalistica nel 1977, collaborando con Stereoplay e Popster. Dal 1983 al 1994 ha condotto RaiStereonotte. Dal 1994 al 2001 ha diretto il mensile Rockstar. In tv è stato ospite di Quelli della Notte e ha collaborato ai programmi di Renzo Arbore. Dal 2001 ha presentato sulle tre reti radio della Rai diverse trasmissioni. Nel 2012, in occasione delle Olimpiadi di Londra, ha scritto e condotto su Radio3 in 20 puntate il programma Leggende Olimpiche; esperienza ripetuta due anni dopo con un ciclo di trasmissioni dedicato ai Mondiali di Calcio in Brasile intitolato Leggende Mondiali. Nell’estate del 2016, a ridosso delle Olimpiadi di Rio, ha ripreso il format Leggende Olimpiche su Radio3 in un nuovo ciclo di 16 puntate. Ha pubblicato Genesis (Gammalibri, 1981), Burt Bacharach - The Book of Love (Coniglio Editore, 2008) e curato Xena Tango – Le Strade del Tango da Genova a Buenos Aires (Compagnia Nuove Indye, 2014). Nel 2020 ha curato il volume Raistereonotte - Il Libro pubblicato da Iacobelli Editore. Dal 2013 è docente del Master in critica giornalistica dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma.
“Io sono il più grande, l’ho detto prima ancora di sapere che lo fossi”.
(Cassius Clay)
“Le medaglie pesano. È dura tenere tutte le medaglie al collo e rimanere diritti nella vita”.
(Mark Spitz)
“Nella finale delle Olimpiadi di Mosca mi confinarono in ottava corsia, non ero contento, non potevo controllare gli avversari. All’uscita della curva ero penultimo, Wells indemoniato era tre metri avanti. Penso: non avrò altre occasioni. Dodici anni di lavoro e di dolore per niente. Allora riparto, risento tutto, rientro in gara, recupero, vinco, alzo le braccia”.
(Pietro Mennea)
“La strada per le Olimpiadi non conduce in nessuna città, in nessun paese. Va ben oltre New York o Mosca, l’antica Grecia o la Germania nazista. La strada per le Olimpiadi conduce a ciò che di meglio c’è dentro di noi”.
(Jesse Owens)
“Perché dovremmo correre in Messico per poi strisciare a casa?”.
(Tommie Smith e John Carlos)
“Non scappo da una sfida per la paura. Invece, le corro incontro, perché l’unico modo per sfuggire la paura è quello di calpestarla sotto i nostri piedi”.
(Nadia Comaneci)
“Se vuoi correre un miglio, corri un miglio. Se vuoi vivere un’altra vita, corri una maratona”.
(Emil Zátopek)
“I primati mondiali sono fatti per essere battuti, un oro olimpico resta per sempre”.
(Usain Bolt)
“L’Olimpiade è un'esperienza incredibile perché proietta su una ribalta totale e perché fa apprezzare il senso del gruppo”.
(Magic Johnson)
“La maggior parte delle persone corre una gara per vedere chi è il più veloce. Io corro una gara per vedere chi ha più coraggio”.
(Steve Prefontaine)