Alla base della decisione presa da Francesco De Fabiani e Federico Pellegrino la scelta di allenarsi con uno dei tecnici più apprezzati al mondo oltre alla possibilità di misurarsi, giorno dopo giorno con atleti di primissimo livello.
Gressoney Saint-Jean, Italia – 23 Apr. 2021 • Si è concretizzata solo negli ultimi giorni una scelta che sta facendo discutere appassionati e addetti a lavori del mondo del fondo. Francesco De Fabiani, alpino del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur e Federico Pellegrino (Fiamme Oro di Moena), saranno allenati da Markus Cramer. I due atleti italiani seguiranno pertanto un programma diverso dalla Nazionale Italiana a partire proprio dai prossimi giorni, per terminare l’esperienza “balcanica” nel mese di novembre 2021 e schierarsi ai nastri di partenza delle prime gare di Coppa del Mondo in azzurro, pur restando Cramer allenatore di entrambi anche durante la stagione invernale.
Con i Giochi Olimpici ormai alle porte – mancano solo 10 mesi a Pechino 2022 – per la coppia italiana le attese sono tante e le pressioni sono fortissime. La figura di un allenatore internazionale era forse ciò che più mancava, in un momento di cambiamenti, anche e soprattutto in seno alla FISI. Avvicinarsi all’evento quadriennale più importante col peso sulle spalle del risultato a tutti i costi non è assolutamente semplice ed ecco che l’opportunità di essere allenati da uno dei migliori allenatori del mondo (oltre tutto occasione irripetibile, visto l’accordo di una stagione) è stata la scelta, quasi obbligata, per i due atleti valdostani.
L’obiettivo è affinare e perfezionare la preparazione, ma c’è di più: «Avremo l’opportunità di scoprire una nuova realtà – aggiunge Defast – avremo la possibilità di confrontarci a livello di preparazione e non solo. Lavorare con chi prepara il “blocco” russo potrebbe, almeno spero, aiutarci a colmare le lacune in alcuni settori. Ricordiamo che il “gruppo Cramer” è composto da un novero di atleti di primissimo livello, capace di primeggiare nelle gare lunghe e nelle sprint, per di più in entrambe le tecniche. Non dimentichiamo inoltre che i suoi 5 atleti sono tra i 10 migliori al mondo degli ultimi anni. Il solo fatto di vederli da vicino, allenarci con loro, scoprire le loro metodologie, il loro atteggiamento mentale in prossimità delle gare rappresenta per noi una grande motivazione e una particolare curiosità».
La possibilità di misurarsi in allenamento con gente come Ustiugov, Belov, Maltsev, Bessmertnykh, è motivante «e questo è un aspetto a cui sia io sia Chicco teniamo moltissimo. Potremo lavorare di pari passo con loro, e contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, questo fattore potrebbe diventare una sorta di “investimento”per le generazioni future del fondismo italiano, perché questa scelta porterà inevitabilmente una ventata di novità oltre che un bagaglio importante che noi stessi potremo trasmettere ai giovani atleti italiani per la loro carriera. Se Pechino è vicina, Milano-Cortina 2026 è ancora lontana e potrebbe essere tutto utile proprio per i giovani talenti azzurri che parteciperanno ai Giochi in Italia, magari ancora con noi al loro fianco».
De Fabiani in queste ore impegnato in allenamenti di sci alpinismo nella sua Valle d’Aosta è pertanto ufficialmente e a pieno titolo membro del “gruppo Cramer” a partire dal 22 aprile e più che mai pronto ad affrontare diversi raduni e training camp: «Sono previsti molti più ritiri e gruppi di lavoro rispetto a prima – dice l’alpino – e certamente il primo step sarà Ramsau, ma poi andremo anche in Estonia, forse in Norvegia e in altre parti d’Europa alla ricerca della neve e ovviamente della forma migliore. Con ogni probabilità ci sarà anche una settimana di test, forse a settembre, in Russia. La cosa più bella però, è rappresentata dall’entusiasmo che sia io, sia Chicco stiamo provando in questi giorni. Per me è una nuova avventura professionale, particolarmente motivante. Una novità che spero possa dare nuova linfa al mio futuro da atleta: mi sento come un giovane all’esordio in Coppa del Mondo!».
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Ufficio Stampa di Francesco De Fabiani
Redatto da Paolo Mei
Tradotto da Nicolò Caneparo