'Le operazioni di censimento sono state ultimate nel pieno rispetto dei tempi, ed i dati acquisiti sono decisamente confortanti''. Ha esordito cosi' il prefetto dell'Aquila, Franco Gabrielli, in conferenza stampa, convocata congiuntamente al sindaco del capoluogo Massimo Cialente per fornire i numeri sui fabbisogni abitativi delle popolazioni terremotate. Dopo aver ringraziato Protezione civile, Forze armate ed amministrazione comunale per il lavoro svolto, Gabrielli ha sottolineato che ''manca ancora una piccola coda del censimento. Piccoli dettagli che, pero', non dovrebbero spostare di molto il dato gia' acquisito''. ''Tra fine agosto ed inizio settembre - ha assicurato - tutte le famiglie aquilane sapranno con certezza la loro destinazione''. Dunque, i dati. I moduli riconsegnati sono stati 11.274 per complessive 27.886 unita' che, in ultima analisi, potrebbero raggiungere quota 32-33.000 persone. Di questi nuclei familiari il 94 per cento e' costituito da italiani, il 3 per cento da stranieri comunitari ed il restante 3 per cento da extracomunitari. Prima del sisma, il 77 per cento delle famiglie era proprietario di immobile, il 16 per cento viveva in affitto, il 5 in edilizia popolare ed il 12 per cento in altra forma di sistemazione (nero). Il 28 per cento dei nuclei familiari che hanno fatto richiesta di alloggio, e' costituito da un solo membro; il 27 per cento da due; il 21 per cento da 3 persone; il 18 per cento da quattro; il 6 per cento da piu' di 5 unita'. Il censimento ha evidenziato che il 27 per cento delle famiglie risiede nei campi di accoglienza, il 36 per cento negli alberghi ed il 37 per cento in altra forma di alloggio. Quanto alle preferenze future, 7.264 famiglie (il 70 per cento) hanno optato per la sistemazione nelle CASE, 374 (il 3 per cento) in abitazioni locate, mentre 3.025 hanno scelto il Contributo per autonoma sistemazione (Cas). ''Il grosso delle preferenze - ha commentato il prefetto Gabrielli - e' andato alle casette antisismiche. C'e' ancora tanta sfiducia verso edifici da affittare, perche' la paura del rientro e' ancora tanta''. Eppure, la Guardia di Finanza ha gia' individuato circa 1.640 appartamenti sfitti, in grado di dare una risposta adeguata e, soprattutto, immediata. Di questo patrimonio abitativo un migliaio di Ermanno Lisicase appartiene ad imprese che ancora non le hanno immesse sul mercato. Da qualche giorno sono in atto anche operazioni per la verifica di agibilita'. Si tratta, comunque, di appartamenti da requisire all'Aquila e nei comuni del circondario, tutti comunque compresi nella Valle dell'Aterno e, quindi, vicinissimi al centro citta'. Gabrielli ha ricordato altresi' che per gli edifici in costruzione, destinati alla vendita o alla locazione, non ancora ultimati, l'ordinanza prevede un contributo fino a 30 mila euro per la riparazione e per la messa sul mercato. Gli alloggi del progetto CASE, alla fine saranno 4.920. ''Credo - ha ribadito Gabrielli - che la gente sia disposta anche ad ulteriori sacrifici, sapendo pero' che nel giro di uno o due mesi potra' avere una sistemazione stabile. E cio' le consentira' di programmare il futuro lavorativo e quello scolastico dei propri figli. E' importante ora cercare di mantenere il tessuto sociale della citta'''. ''Per rinascere c'e' una sola strada - ha stigmatizzato il sindaco Cialente - quella di stringerci tutti insieme nella nostra citta' territorio, riaffermando lo spirito unitario della comunita' aquilana''. Il primo cittadino ha fatto appello ai genitori affinche' iscrivano i loro figli nelle scuole aquilane. ''Quelle che hanno retto al sisma sono state ulteriormente rafforzate - ha spiegato - e sono sicure al cento per cento. I plessi danneggiati saranno sostituiti con i Musp. In ogni caso e' fondamentale che si torni a credere nell'integrita' degli edifici che andremo ad abitare''. ''La citta' - ha detto ancora Cialente - ripartira', in maniera scomoda per i primi due anni, ma ripartira'. Ermanno LisiE lo fara' dai ''contadi' e dai ''castelli'''. Il sindaco ha anche annunciato che, dalla
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