Diamond Lemetre in base alle tue esperienze sapresti descrivermi il tuo ruolo perfetto?
Salve a tutti da anni ho intrapreso gli studi di recitazione e sono iscritto all’ Università alla facoltà di Lettere ad indirizzo artistico, audiovisivo e dello spettacolo. Fin dal primo giorno che sono salito sul palco, la mia finalità è stata quella di innescare curiosità e interesse, coinvolgendo il pubblico nelle differenti dinamiche e complessità dei personaggi e da me interpretati. Non preferisco un ruolo o un genere in particolare perché non è il ruolo o un genere che fa l’artista, ma è l’artista che fa il ruolo o un genere. Si può assistere ad un genere che non ci piace, ma improvvisamente ci piace! Ciò non significa che il genere ci piace, ma è l’artista che te lo rende piacevole. È per questo che ogni artista la pensa in un modo diverso, perché è l’artista che fa l’arte o un genere artistico e non l’arte o un genere artistico che fa l’artista. Amo interpretare personaggi dinamici, quando durante il racconto cambiano atteggiamento, idea, ideali o il proprio modo di vivere. Per Meisner così come per tanti altri grandi maestri e artisti “la verità è il sangue dell’arte”. Gli attori si preoccupano molto di essere veri quando recitano, si premia la verità anche se è banale. Cosa c’è di entusiasmante, intrigante, sconvolgente in un prodotto artistico che già viviamo nella vita quotidiana? Questo non è sufficiente per catturare l'attenzione di una grande massa di persone; anche le verità eccitanti possono essere vere. Impariamo a preferirle. Attori e artisti spesso esitano per scelte stravaganti, perché non vogliono perdere la loro verità. Per ottenere successo bisogna andare fuori dall’ ordinario, non rimanere nel quotidiano, nella nostra zona comfort. A chi interessa vedere ciò che osserva tutti i giorni? Preferisco vedere un Amleto in cento modi diversi piuttosto che andare a teatro e vedere per cento volte lo stesso Amleto interpretato da cento attori diversi. Viva la personificazione. Pensiamo in Mainstream. Bisogna innescare psicologicamente nel nostro spettatore un bisogno urgente e soddisfarlo, a nessun potenziale spettatore interessa realmente che noi gli vendiamo un prodotto artistico perfetto; ciò che interessa è la necessità di usufruire del nostro prodotto. Per farlo non vendiamo un prodotto ma vendiamo un’emozione. Il mio focus è proiettato su ciò che voglio ottenere, mi sento già ciò che vorrei essere e agisco come se fosse già un grande successo. Non esistono sconfitte per chi ha sempre voglia di superare solo se stessi. Anche la sconfitta è un importantissimo risultato, un mio personale risultato, dandogli un grande valore così come si da ad una vittoria. Diventiamo quello che pensiamo. Il pensiero è potente energia che si materializza, energia che crea la nostra realtà.