Brusciano Leadership comunale di Sindaci, Podestà e Commissari dal 1861 al 2020. (Scritto da Antonio Castaldo)
Brusciano ed i suoi oltre 16.000 abitanti, è compreso nel territorio della Città Metropolitana di Napoli di cui fanno parte 92 Comuni, con complessivi tre milioni e più di abitanti, su una superficie di 1.171 kmq. Apparteneva all’antica provincia di Terra di Lavoro, nel Regno di Napoli (1805-1815), come nel Regno delle Due Sicilie (dicembre 1816-febbraio1861) così come ancora con il nuovo Stato unitario. E’ entrato a far parte della provincia di Napoli, nel 1927 una volta soppressa l’unità amministrativa di Terra di Lavoro.
Brusciano, nel panorama di sindaci e amministrazioni comunali succedutesi al governo locale, dalla realizzata Unità d’Italia, Regno d’Italia (1861-1946) e poi Repubblica Italiana dal 2 Giugno 1946, conta complessivamente fino ad oggi una cinquantina di amministratori alla guida del paese: sindaci, podestà, commissari che esprimevano e segnavano i periodi storici nelle cangianti stagioni amministrative, politiche ed istituzionali, di ordinari e straordinari momenti, di guerra e di pace, di ricostruzione e sviluppo, di affermazione della democrazia e della libertà, del sopraggiunto cambiamento dell’identità degli stessi amministratori locali, dei partiti e del panorama normativo e finanziario in seguito alle decisioni del sistema politico centrale il cui riverbero ha raggiunto gli uomini e le istituzioni, gli enti e gli apparati del potere locale.
Frutto di chiara ed equanime metodologia applicata da Antonio Castaldo, sociologo e giornalista di IESUS, Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, “ilrisultato di attenta ricerca è messo a disposizione dell’opinione pubblica in generale e della comunità locale in particolare, fra cui il cittadino attivo, Pietro La Fortuna, per una prospettata iniziativa di riscoperta storica e culturale di Brusciano. Tale mio contributo -conclude Castaldo- è volto all’incremento e alla diffusione della conoscenza della storia sociale e delle istituzioni locali e del patrimonio umano, di simboli e valori, di uomini e donne, della laboriosa Comunità bruscianese”.
Restando nei limiti e nella forma di un articolo, prima di esplicitare il contenuto della ricerca, tralasciando le fonti bibliografiche generali, facilmente reperibili, quelle di riferimento sulla storia locale, come indica con riconoscenza lo stesso Antonio Castaldo, sono queste: Gennaro Terracciano, “De pagi Bruxiani et situ et originibus” (Sul territorio e le origini di Brusciano), Tipografia Normatipo, Brusciano NA, 1988. Luigino Tramontano, “Brusciano attraverso i secoli”, Grafica Normatipo, Brusciano NA, 1990. Crescenzo Aliberti, “Brusciano per la storia locale”, Graphosprint, Somma Vesuviana NA, 1994. Antonio Castaldo, “Brusciano e la Congregazione di Carità nel Meridione d’Italia del XIX secolo”, Istituto Europeo di Scienze Umane, Europrint 2000, Sirignano AV, 2005. Antonio Castaldo, “Brusciano uomini case e chiese”, Comune di Brusciano, Graphica Lo Presti, Brusciano NA, 2002. Mentre lo stesso autore ha consultato le banche dati on line, Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali ed Archivio Elettorale, del Governo Italiano, Ministro dell’Interno, Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, su https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ e https://elezionistorico.interno.gov.it/ .
A Brusciano il periodo amministrativo preunitario, Regno delle Due Sicilie, si chiudeva con l’ultimo Sindaco, Annibale Semmola, in carica dal 2 Marzo 1859 all’8 Agosto 1861. Il primo Sindaco di Brusciano, nell’Italia Unita, fu Stefano De Ruggiero, nominato con Regio Decreto del 18 agosto 1861, firmato Cialdini, Luogotenente Generale del Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, visto il risultato delle elezioni dei Consiglieri Comunali, e visto l’articolo 95 della legge del 23 ottobre 1859, promulgata con decreto del 2 gennaio 1861. Nel mese di giugno 1861 si tennero le prime elezioni comunali e provinciali nel rispetto della Legge Rattazzi, legge comunale e provinciale n. 3702 del 23 ottobre 1859 e di quella per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia, legge n. 2248 del 20 marzo 1865, entrata in vigore il giorno 1° luglio 1865. Il Sindaco veniva scelto dal Re, fra i consiglieri comunali.
Il 21 ottobre 1861 si tenne il Plebiscito: “Il Popolo vuole l’Italia una e indivisa con Vittorio Emanuele II, Re Costituzionale, e suoi legittimi successori”. Votanti i maschi con 21 anni di età, in modo palese: nel seggio a destra vi era una cassetta con schede rosse per il No, a sinistra una cassetta con schede bianche per il Sì ed al centro la cassetta vuota dove si depositava la scheda scelta dal votante. A Brusciano si registravano 494 ammessi al voto su 2.856 abitanti. Circa i due terzi di essi, 323, non andarono a votare ed il risultato del Plebiscito a Brusciano fu di 169 Si e 2 No. Nell’intero Distretto di Nola si contarono 21.679 Sì e 135 No.
Il Primo Parlamento Nazionale dell’Italia Unità, dopo i comizi del 27 gennaio 1861 e la conclusione delle elezioni, si riunì a Torino il 18 febbraio 1861 dove a rappresentare il Collegio di Acerra, era stato eletto il Principe Vincenzo Spinelli, fra cinque candidature comprendenti due bruscianesi: Carlo Cucca e Mariano Semmola. Il Parlamento approvò la legge istitutiva del Regno d’Italia, promulgata il 17 marzo del 1861.Nel giugno 1861 elezioni comunali e provinciali con questo esito locale: Stefano De Ruggiero eletto in Consiglio Comunale venne nominato Sindaco di Brusciano ed il bruscianese Annibale Semmola venne eletto al Consiglio Provinciale.
In materia di autogoverno locale nel Regno d’Italia si intervenne con la legge del 30 dicembre 1888 n. 5865 del Governo Crispi (29 luglio 1887-9 marzo 1889), di riforma progressista, cui seguì il Testo Unico della Legge Comunale e Provinciale, Regio Decreto del 20 febbraio 1889 n. 5921. Questa norma, fra l’altro, permetteva la nomina del sindaco da parte del Consiglio Comunale e introduceva obbligatoriamente per tutti i comuni la figura del segretario comunale.
In Italia gli organi democratici comunali vennero soppressi durante il ventennio fascista (19 ottobre 1922-25 luglio 1943) e sostituiti dall’organo monocratico di nomina governativa in ogni comune.
L’Italia partecipò alla Seconda Guerra Mondiale (1° settembre 1939-2 settembre 1945), con la dichiarazione del 10 giugno 1940, del Duce, Benito Mussolini (Predappio 29 luglio1883-Giulino di Mezzegra 28 aprile 1945), contro la Francia e l’Inghilterra, ed al fianco della Germania nazista. Il 3 settembre 1943, a Cassibile, in Sicilia, venne firmato l’Armistizio fra Italia e Alleati anglo-americani e comunicato dal Generale Badoglio al popolo italiano attraverso la radio soltanto l’8 settembre 1943. Il 25 aprile 1945 si poneva fine alla barbarie del nazifascismo grazie alla Resistenza partigiana, alle attività del CLN, Comitato di Liberazione Nazionale, e all’avanzata degli Alleati dal sud al nord dove era stata insediata, per volontà della Germania nazista, la Repubblica Sociale Italiana RSI (settembre 1943-aprile 1945), sotto la guida di Benito Mussolini.
Le prime elezioni libere e democratiche della storia italiana, furono le politiche del 1946. Domenica 2 e lunedì 3 giugno 1946 vennero eletti i componenti dell’Assemblea Costituente che avrebbero poi scritto la nuova carta costituzionale, come fissato dal Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 151 del 25 giugno 1944. Allora era in carica il Governo Bonomi II (18 giugno-26 novembre1944), fra i cui ministri vi era Guido De Ruggiero alla Pubblica Istruzione avente come Sottosegretario Bernardo Mattarella, il papà dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Al Referendum Istituzionale del 2 giugno 1946, quando gli italiani, e per la prima volta le italiane, si recarono alle urne per scegliere la nuova forma dello Stato, i votanti, così si espressero: 12.718.641 voti, il 54,27%, per la Repubblica; 10.718.502 voti, il 45,73%, per la Monarchia. L‘Italia, con la Seconda Guerra Mondiale ormai alle spalle, si spingeva così sulla via della Pace e della Democrazia. Per quanto riguarda Brusciano, i 3.188 votanti per l’87,53%, in 2.695, si espressero per la Monarchia. La Repubblica, ottenne il 12,47%, 384 preferenze, 109 furono le schede non valide fra cui 39 bianche
La Costituzione Italiana, approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e cinque giorni dopo promulgata da Enrico De Nicola, Capo Provvisorio della Stato, entrava in vigore da 1° gennaio 1948 e all’articolo primo dei 139 articoli recita: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Con la legge n. 81 del 25 marzo 1993, sulla “Elezione diretta del sindaco, del presidente della provincia, del consiglio comunale e del consiglio provinciale” prese vita la cosiddetta “Stagione dei Sindaci”.
Qui di seguito in rigorosa successione dal 1861 al 2020, è presentata la distribuzione, di nomi e periodi in carica, della leadership comunale dei Sindaci e degli specificati casi di Podestà e Commissari. Stefano De Ruggiero, 2/9/1861-27/2/1864; Salvatore Iannelli, 2/5/1864-8/2/1867; Michele Cassano, 14/2/1867- 24/3/1871; Luigi De Ruggiero, 27/3/1871-21/5/1873; Stefano De Ruggiero, 26/5/1873-4/7/1873 (Dimissioni); Rocco Travaglino, (Veci Sindacali) 8/7/1873-20/2/1874; Salvatore Iannelli, 27/2/1874-23/9/1878; Carmine Porcaro, 20/9/1878-21/10/1880; Salvatore Iannelli, 23/10/1880-26/11/1881; Francesco Semmola. 1/12/1881-29/3/1885; Giulio Cucca, 3/4/1885-8/10/1888; Enrico De Ruggiero, 12/10/1888-12/8/1895; Eugenio De Ruggiero, 15/8/1895-15/10/1905; Carmine Porcaro, 17/10/1905-7/1/1906; Giuseppe Favalli, 9/1/1906-21/9/1907 (Dimissioni); Francesco Di Monda, (Veci Sindacali) 24/1907-30/3/1908; Carlo Di Monda, 5/4/1908-5/10/1913; Dr. Michelangelo La Vigna, (Regio Commissario), 9/10/1913-31/7/1914; Dr. Stefano De Ruggiero, 9/8/1914-31/1/1919; Luigi Terracciano, 7/2/1919-12/11/1919; Gioachino Di Monda, (Commissario Prefettizio), 15/11/1919-27/12/1919; Luigi Terracciano, 5/1/1920-11/1/1923; Dr. Cav. Tommaso Scatola, (Commissario Prefettizio), 12/1/1923-15/4/1923; Luigi Terracciano, 18/4/1923-9/7/1926; Saverio Tramontano, (Cav. Avv. Regio Potestà), 18/7/1926-20/10/1937; Marchese Garofalo Della Rocca, (Commissario Prefettizio), 25/10/1937-17/9/1938; Stefano De Ruggiero, (Podestà), 19/9/1938-17/4/1939; Avv. Nicola Rega, (Podestà), 24/4/1939-20/7/1942; Cav. Gaetano D’Apuzzo, (Commissario Prefettizio), 21 Luglio 1942-31 Dicembre 1942; Dr. Vincenzo Di Napoli, (Podestà), 1/1/1943-15/9/1943; Cav. Gaetano D’Apuzzo, (Commissario Prefettizio), 16/9/1943-21/2/1944; Luigi Terracciano, 28/2/1944-17/3/1946; Avv. Ettore Leopoldo Terracciano, 8/4/1946-7/1/1961; Avv. Francesco Romano, 9/1/1961-14/4/1964; Vincenzo Toppi, 25/5/1964-9/4/1965; Dr. Roberto Amato, (Commissario Straordinario), 13/4/1965-14/7/1969; Carmine Piccolo, 28/7/1969-27/3/1975; Prof. Salvatore Terracciano, 1/41975-22/2/1983; Dr. Luigi Capasso, 28/3/1983-8/7/1985; Dr. Salvatore Piccolo, 23/7/1985-18/4/1988; Fabrizio Turboli, 20/4/1988-12/7/1990; Avv. Francesco Romano, 2/7/1990-10/9/1992; Vittorio Mocerino, 9/11/1992-13/5/1993; Dr. Giovanni Cirillo, (Commissario Prefettizio), 13/5/1993-22/11/1993; Avv. Luigi Travaglino, 22/11/1993-17/11/1997; Dr. Salvatore La Gatta, 17/111997-30/3/2000; Dr. Sergio De Martino, (Commissario Prefettizio), 24/4/2000-8/6/2000-13/5/2001; Dr. Angelo Antonio Romano, 13/5/2001-26/1/2006; Dr. Fiorentino Boniello con Dr.ssa Elvira Nuzzolo e con Dr. Giuseppe Sacchi, (Commissione Straordinaria) 26/1/2006-5/6/2007; Dr. Ricatti Giovanni, (Commissario Prefettizio), 5/6//2007-13/4/2008; Dr. Angelo Antonio Romano, 13/4/2008-27/5/2013; Avv. Giuseppe Romano, 26/5/2013-24/6/2018; Avv. Giuseppe Montanile Sindaco di Brusciano in carica, eletto il 24 giugno 2018.
IESUS-Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali-Brusciano NA