Il Comune di Favignana usufruisce, da anni, di una considerevole fornitura di energia elettrica, senza il pagamento di alcun corrispettivo, da parte di SEA, la Società che svolge attività di produzione, distribuzione e vendita su tutto il territorio dell’isola, per uso pubblico e privato.
A comunicarlo è la stessa Società, lamentando i notevoli danni economici procurati sia dall’amministrazione comunale che dall’EAS, l’Ente Acquedotti Siciliani in liquidazione amministrativa coatta.
Per comprendere la situazione in atto nella maggiore isola delle Egadi è necessario ricordare che, ormai da tempo, la Regione Siciliana ha adottato alcuni provvedimenti che attribuiscono ai Comuni la proprietà e la gestione degli impianti per la distribuzione idrica nel proprio territorio: nello specifico, con una nota del 20 febbraio 2020, il Commissario Liquidatore dell’Ente Acquedotti Siciliani comunicava a tutte le municipalità della Provincia di Trapani di farsi carico autonomamente della gestione e della distribuzione idrica e di adoperarsi per la sottoscrizione di nuovi contratti di fornitura idrica ed elettrica al fine di scongiurare l’interruzione della fornitura stessa.
Una premessa fondamentale per fare chiarezza su quanto accade a Favignana, dove, proprio a seguito dei provvedimenti adottati, è sorto un contenzioso amministrativo conclusosi con l’esclusione dei Comuni dall’obbligo di acquisire la titolarità degli impianti.
“Per effetto delle decisioni dei giudici amministrativi – spiega SEA Favignana – sono stati emessi i decreti della Giunta Regionale Siciliana che hanno confermato la liquidazione coatta amministrativa dell’EAS, facendo salvi gli atti compiuti dal Commissario Liquidatore: l’Ente, tuttavia, non ha inteso farsi carico del servizio, non emettendo più alcuna fattura già dal gennaio del 2020”.
Il Comune di Favignana, con nota dell’8 marzo 2023 inviata alla SEA, ha fatto presente che: “ .. l’intervenuto giudizio di incostituzionalità dell’art. 4 commi 1 e 2 della L.R. n. 16 del 11-08-2017, dichiarato con sentenza della Corte Costituzionale n. 231 del 6-11-2020, nonché le successive, tutte conformi, decisioni assunte dal TAR Sicilia, in accoglimento dei ricorsi presentati dai Comuni ovvero i provvedimenti di nomina di commissari ad Acta e delle deliberazioni di questi ultimi in materia di trasferimento delle gestioni ex EAS ai singoli Enti Locali… Pertanto al momento i singoli Enti Locali non avendo la gestione non possono provvedere ad intervenire amministrativamente a tali adempimenti…”.
“In considerazione di tutto ciò – spiega la Società Elettrica di Favignana – appare chiaro che non vi sia alcuna seria intenzione da parte dell’EAS e del Comune di risolvere concretamente la vicenda: l’Ente in Liquidazione ha infatti affermato di non avere interesse al servizio e l’amministrazione usufruisce, ormai da anni, della fornitura senza provvedere ad alcun pagamento, che a oggi può quantificarsi in 271.729,11 euro, determinando così una condizione di incertezza imputabile a entrambi”.
In alcuni casi però il Comune di Favignana ha provveduto a trovare una soluzione al problema in atto.
Soluzione che ha consentito alle imprese elettriche di ottenere il pagamento delle bollette emesse per la fornitura di energia elettrica necessaria al funzionamento degli impianti di erogazione del servizio idrico nell’isola, con espresso riferimento alle altre due isole del Comune – Levanzo e Marettimo – dove, con una delibera apposita, si provvede al pagamento dei consumi elettrici.
La Società si chiede il motivo di tale disparità di trattamento che mette a rischio di eventuali disservizi, pertanto, soltanto i cittadini di Favignana.
Una situazione che espone SEA – che ha sempre provveduto a erogare il servizio per non creare disagi alla popolazione e al territorio – in ordine ai requisiti di bilancio, non soltanto nei confronti degli organi di controllo interni ma anche nei riguardi di ARERA.
La Società chiede pertanto che siano messi in atto tutti i provvedimenti necessari a risolvere in via definitiva la vicenda, sia sotto il profilo della titolarità degli impianti di gestione idrica che dell’attribuzione delle utenze di fornitura elettrica, attualmente non corrisposte.
“In assenza di una definizione del contratto – avverte la Società – nostro malgrado, saremo costretti a razionare la fornitura con conseguenze di notevole impatto negativo per la comunità”.
La SEA, peraltro, rendendosi conto del disagio che comunque scaturirà da un possibile razionamento, fa presente di essere disponibile ad affrontare eventuali emergenze mettendo a disposizione il proprio ufficio tecnico per indirizzare i manutentori comunali verso la sostituzione delle pompe elettriche di distribuzione dell’acqua con semplici pompe meccaniche di uso comune.