Milano, 1 luglio 2020 – È arrivata l’estate, e per combattere il caldo in questa stagione è importante avere in casa un buon condizionatore. Per installarlo, si può usufruire del bonus climatizzatori 2020, una detrazione fiscale che fa parte dell’ecobonus al 110% del Decreto Rilancio. L’Agenzia delle Entrate ha di recente chiarito quali sono i requisiti per fare la richiesta: ecco come poter accedere al bonus.
Come prima cosa, per ottenere l’ecobonus al 110% è necessario acquistare e installare un impianto di climatizzazione di ultima generazione che, oltre a rinfrescare l’ambiente, possa anche riscaldarlo, consentendo così un risparmio energetico e l’innalzamento della classe energetica.
Inoltre, l’impianto di climatizzazione deve essere installato all’interno di un appartamento che si possiede o si detiene con un idoneo titolo, e deve essere mostrata la documentazione che certifichi che il condizionatore acquistato sia dotato delle caratteristiche sopra descritte.
L’installazione delle pompe di calore rientra tra i lavori per cui, secondo l’Agenzia delle Entrate, è possibile richiedere una detrazione fiscale che va dal 50% al 65%, comunicandola all’Enea entro e non oltre 90 giorni dal termine dei lavori.
Se si installa un impianto di climatizzazione in una casa parzialmente o totalmente ristrutturata, si può sfruttare il bonus ristrutturazione, che copre il 50% delle spese, o il bonus mobili, sempre al 50%, acquistando il condizionatore dopo la data di inizio dei lavori.
L’ecobonus al 110% si può invece ottenere a patto che l’installazione dell’impianto di climatizzazione avvenga tra il 1 luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 e in contemporanea ad altri tipi di interventi quali: “l’isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali relative l'involucro dell'edificio per almeno un quarto della stessa superficie (noto come cappotto termico) con un limite di 60.000 euro moltiplicato per le unità abitative presenti"; "la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione per un massimo di 30.000 euro moltiplicato per ogni singola unità abitativa"; "per le unità unifamiliari, in seguito a sostituzione della caldaia con impianti centralizzati, con un ammontare delle spese non superiore a 30.000 euro, comprese le spese per lo smaltimento e la bonifica dell'impianto sostituito".
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